Primi bilanci per il mondo della ricettività calabrese, sebbene la stagione sia ancora in corso e nel suo picco alla vigilia di Ferragosto. “L’andamento dell’estate – spiega il responsabile di Federalberghi Calabria, Fabrizio D’Agostino – nella nostra regione è perfettamente in linea con il resto del Paese, ovvero registriamo una contrazione dei flussi turistici rispetto agli anni passati. Basti pensare che neanche a Tropea ad agosto ci sarà il tutto esaurito: il tutto a testimoniare come anche alle nostre latitudini pesino una serie di fattori, a partire dall’aumento dei costi delle materie prime, dei carburanti, l’inflazione. Tra le chiavi di lettura – aggiunge D’Agostino – di questo calo di presenze, aggiungo anche un aumento spesso immotivato dei prezzi da parte di molti operatori turistici, tale da spingere un consumatore a rinunciare alla vacanza oppure a optare per una località fuori dalla Calabria e dall’Italia”.

Chiaramente il bilancio è ancora parziale e contano molto le prenotazioni last minute e autonome, che vengono fatte per la fine del mese di agosto e di settembre. Non mancano, però, alcune sorprese in positivo come al esempio l’area costiera del lametino: “Dove – spiega il responsabile di Federalberghi – abbiamo registrato un aumento delle presenze e dei flussi non solo nelle seconde case e nei residence, mancando qui grandi strutture ricettive, ma anche come presenze occasionali. Hanno sicuramente giocato un ruolo positivo una serie di fattori, come una buona programmazione di eventi lungo le località tirreniche lametine, l’aumento della qualità nella filiera dell’enogastronomia e la presenza di attrattori che ormai si stanno consolidando nel tempo, come i mondiali di kitesurf a Gizzeria”.

Quanto al profilo del turista che viene in Calabria: “Prevale il turismo di prossimità, cioé interno o da regioni vicine, a cui si aggiunge quello legato ai voli in arrivo verso la Calabria. Certo – aggiunge D’Agostino – andrebbe sfruttata molto di più la charteristica, che è regolamentata da un’ottima legge regionale poco utilizzata però e che invece avrebbe una grande impatto soprattutto nella destagionalizzazione delle presenze”.