di Maria Grazia CarnΓ 

Un’altra donna portava a casa una malattia che l’ha uccisa: senza il tempo per scrivere il proprio dolore e lasciandole negli occhi un urlo disperato che invece di sfumare in silenzio si Γ¨ tramutato in un grido di libertΓ .
La storia di molte, che solo quando affligge un viso noto diventa monito, sovrapponendo al suo volto quello di chi ha percorso la stessa strada… un’esperienza che non matura perchΓ© l’ultima, ma che aiuta chi resta col lascito di coraggio di chi va.
Michela era una scrittrice, una pensatrice dei tempi moderni, a cui forse non piaceva l’amore canonico proprio perchΓ© sapeva amare… e mentre la voglia di vivere diventava il dolore di saperla finire, questo amore ha preso il volto di chi le Γ¨ stato accanto fino alla fine, quegli amici che le erano sempre stati famiglia, occhi sinceri che la guadavano dentro, uniti dall’unica forza per affrontare l’inevitabile… il rispetto!
Libri che sono stati messaggi alle donne, su cui alzare la bandiera multicolore dell’accettazione e dell’ uguaglianza, a cui affidare l’avvenire come immagini nascenti che prenderanno forma nel tempo, fino a disegnare un concetto.
Ora che sei assente, cara Michela, l’odio perde significato nelle voci sconsolate di chi ti amava, che col cuore in gola pronuncia le frasi che ti ricorderanno e in cui persiste il tuo spirito, assorto nella saggezza e alla ricerca di un’altra veritΓ  che solo ora conosci interamente.
Non si torna indietro dal tuo viaggio, terminato una sera al sopraggiungere lento di quel vento che disperde la luce… una luce, la tua, che ci ha lasciati impoveriti, ed ora che l’inevitabile Γ¨ storia, non possiamo uscire incolumi dal tuo vuoto, ma non aver paura, qui ti pensiamo sorridendo ad occhi pieni.
I tuoi lettori levano le parole da quello che dice la gente, per proteggere la tua memoria, per non spengere la musica di ciΓ² che hai lasciato, mentre tremolante in lontananza il tuo epitaffio, che non suona dolce come le tue parole, si allontana senza alzare polvere, invisibili per alcuni e dolore puro per altri.

Siamo cresciuti con i tuoi libri negli occhi, riflettendo sulle immagini che hai sapientemente costruito per raccontare il tuo pensiero fino a diventare dialogo, ed oggi, che sei entrata in ogni donna, sei ormai parte delle nostre vite.

Buon Viaggio, sconosciuta amica di ogni donna.

Ti sei perso