di Maria Grazia CarnΓ 

San Luca in Calabria piange quattro sui figli, sdraiati sul selciato di una strada ormai maledetta, quella statale 106 che miete vittime come una guerra e che Γ¨ ormai un cimitero d’asfalto senza lapidi.

Neppure cento anni in quattro per le vittime che come ultimo orizzonte hanno visto il grigio di quel manto stradale. Alcune perdite comunicano all’anima solamente rabbia, quel lamento sottile che cammina in silenzio sotto i cipressi portando in spalla il peso dell’assenza… ed ora che le speranze di quattro giovani risiedono 2 metri sotto la terra ancora smossa, forse quelle lastre di marmo dovrebbero riportare domande e non epitaffi.

Per tutti la vita Γ¨ un dono, e in questo ci rendiamo simili quando la morte raccoglie i suoi frutti… e questa strada, su cui il nero mietitore appoggia la falce troppo spesso aspettando le sue vittime ad ogni curva, rimane una striscia di catrame che ruba spensieratezza a tutti noi, ma soprattutto a coloro che oggi dovrebbero risolvere anzichΓ© piangere.

Cari ragazzi, che il cielo vi sia piΓΉ amico della terra, ed oggi che la morte non vi fa piΓΉ paura volate liberi incontro ad una nuova felicitΓ .

Ciao Antonella, ciao Teresa, ciao Elisa e ciao Domenico.

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