di Pasquale Muià

“. . . la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.

 

Gli studenti dell’IPSIA e quelli dell’Istituto Alberghiero di Siderno/Locri ma, tutti i presenti nell’aula consigliare del Comune di Siderno, al termine del Consiglio Comunale del sei febbraio scorso avente come unico punto all’ordine del giorno: “Atti intimidatori contro gli Amministratori Locali da quell’aula sono usciti sempre più convinti che “… lo stato siamo noi . . .”.

Il nome di Piero Calamandrei nell’aula consigliare di Siderno è riecheggiato più volte a testimoniare i principi di libertà ai quali l’uomo deve essere legato per perseguire il progresso e la migliore società. Gli studenti erano presenti perché vincitori di un progetto nazionale sulla legalità e con l’occasione sono stati premiati con una targa ricordo a firma del Ministro dell’Interno Piantedosi e del Ministero dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, “ . . . per l’attenzione, l’impegno e l’entusiasmo profuso nella realizzazione del Progetto che ha consentito di avvicinare i giovani a un tema di grande importanza per lo sviluppo della coscienza civica”. Gli studenti hanno vinto per aver realizzato un video sul tema della legalità attraverso l’espressione di concetti altamente civili.  Il film ha visto come protagonisti gli studenti premiati, impegnati come attori a dare voce e volti ai personaggi della sceneggiatura del video realizzato.

L’Istituto Professionale è stato, infatti, uno dei quattro Istituti Secondari di Secondo grado individuati a livello regionale per una collaborazione con l’Osservatorio regionale sul fenomeno degli atti intimidatori a danno degli Amministratori locali, al fine di realizzare, su indicazione del Ministero dell’Interno, un percorso di sensibilizzazione degli studenti sulla tematica in questione.

Il Dirigente Scolastico Gaetano Pedullà, nel suo intervento ha posto l’accento sulla problematica e ha sottolineato come il tema dibattuto sia di vitale importanza per la tenuta del sistema democratico, “… giacchè  gli atti intimidatori perpetrati a danno dei Sindaci o di altri Amministratori locali, al fine di condizionarne le scelte amministrative, non sono – ha dichiarato il dirigente Pedullà – soltanto delitti contro le singole Persone, ma sono anche delitti contro l’intera Comunità che, di fatto, verrebbe privata della sua rappresentanza politica democraticamente eletta”.

L’obiettivo principale del percorso di approfondimento compiuto dagli studenti  è stato quello di far capire ai  giovani come poter esercitare responsabilmente i propri diritti  costituzionalmente tutelati, e come partecipare più attivamente alla gestione della vita pubblica, una volta conseguita la maggiore età, respingendo e rifiutando a priori condotte basate sulla prevaricazione, sulla violenza e sull’intimidazione a danno dei singoli Amministratori e delle Comunità che li hanno liberamente eletti.

Presenti alla riunione consiliare – tra gli altri – alcuni studenti dell’I.P.S.S.A.R. “Dea Persefone “ di Locri Siderno”, accompagnati dai loro Docenti, esponenti delle Forze dell’Ordine e di Associazioni impegnate sul fronte della difesa della Legalità, come ad esempio “Libera”, mentre, ad accompagnare il Prefetto sono stati il Vice Prefetto Dott. Francesco Campolo e la  Dott.ssa Lilia Marra, che hanno curato le varie fasi del percorso di sensibilizzazione seguito dagli studenti, supportando costantemente  il lavoro delle due Docenti professoresse Laurita Luciano e Francesca Ricupero, individuate dall’Istituto quale referenti dell’importante ed istruttiva iniziativa progettuale.

Il dirigente dell’IPSIA ha espresso concetti ed idee con grande forza emotiva. “Le intimidazioni perpetrate a danno degli Amministratori locali assumono i connotati, quindi, di veri e propri attentati alle libertà individuali e a quelle di una Comunità, giacchè, come ebbe a dire Calamandrei, “ . . .la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.

Una nuova etica pubblica, un effettivo e compiuto rinnovamento morale e culturale sono dunque possibili, a patto che si parta dalla consapevolezza che “Lo Stato siamo noi”, per usare sempre le parole di Calamandrei.

La studentessa Martina Trimboli ha ripercorso le varie fasi dell’esperienza che ha coinvolto i suoi compagni,