di Redazione

Mariella Costa con la mostra β€œLa dimensione delle Dee”, a cura di Chiara Scolastica Mosciatti, apre la stagione primaverile delle esposizioni di ricerca femminista, che caratterizzano la programmazione di DuΓ§i Contemporanea.

β€œLa dimesione delle Dee” prosegue l’indagine de β€œIl doppio Sé”, che tra Dicembre e Marzo ha rappresentato le dinamiche espansive della polaritΓ  psichica, in relazione alle indeterminabili forze di un chaos sommerso, onirico e simbolico. Mariella Costa parte dalle stesse frequenze del blu onirico, ma ci porta sul livello del mare per assistere all’affioramento delle ninfee. La sua prima affermazione Γ¨ ontologica: Γ¨ sorta la divinitΓ  femminea. Con la sua tecnica del β€œbitridimensionalismo” che fonde scultura, pittura e mosaico, Mariella Costa si sofferma sulle implicazioni e sugli apparenti paradossi dell’affioramento femminile in Calabria, rappresentando lo sviluppo della divinitΓ  all’interno di un paradigma mitologico e paesaggistico, in un ambiente formalmente frammentato e rigido.

I volti delle ninfee sono scolpiti e dipinti su calcestruzzo areato, e fotografano il passaggio dall’acqua all’aria, dall’ideale all’elementare, dall’espressivo all’iconico: conservano la definizione, la trasparenza e la motilitΓ  del mare, e allo stesso tempo mostrano il volume, la permeabilitΓ  e l’inerzia del suolo, creando – per texture, cromia e concetto – uno strettissimo rimando ai calanchi ionici. Ma se la ninfa emergendo assume in tutto e per tutto l’aspetto del luogo, quali sono i tratti delle dee che in quello stesso luogo si muovono? E cosa trasforma il luogo in cui opera la dea in una vera e propria dimensione del femminile?
Per la prima volta fuori dal Parco degli Dei, e in un allestimento che sul ciclo vita – morte – vita suggerisce i vari livelli di commistione, comprensione e collisione tra l’umano e il divino, Mariella Costa espone i volti di Iride, Atena, Estia, Proserpina, Elena e Nix, sei dee dai lineamenti tutti contemporanei, e condivide col pubblico sia le loro storie che le proprie esperienze del potere del mito e del potere della visione, capaci di diventare sia il fulcro di un equilibrio domestico che di uno sviluppo professionale

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