Dicevano gli antichi “Colui che in tempo di carestia e di freddo aveva il pane è morto. Colui che aveva il fuoco ha continuato a vivere”. Naturalmente il vecchio adagio veniva pronunciato nei dialetti di appartenenza.

Oggi in tempo di carestia sanitaria e assistenziale in tutto il Paese, ma principalmente nel Sud, tanto per continuare ad avere differenze, il detto adattato calza a meraviglia per la Locride. Gli anziani organizzati nei Centri di aggregazione, punti di riferimento per tutti coloro che sono in pensione, continuano ad essere punti di riferimento, non solo per le giovani generazioni ma, anche per coloro che sono uomini e donne maturi. Gli anziani hanno uno sguardo lontano e ampio. Una mente che sa guardare, apprezzare e criticare. Avendo anche tanto tempo libero spesso si dedicano comunitariamente alla riflessione. Da queste nascono idee e progetti. A volte hanno anche paura, per come la società sia oramai allo “sfascio” totale. Per questo il Coordinamento dei Centri di Aggregazione Sociale e Pensionati dei Comuni di Caulonia, Roccella, Gioiosa Jonica, Marina di Gioiosa e Siderno si è riunito per una riflessione sulla realtà dell’assistenza sanitaria che il territorio della Locride sta vivendo in questo periodo.

I Centri ci tengono a precisare che, al di là delle criticità che sono emerse e che sono ormai risapute, è stata condivisa l’idea di rivolgere insieme un appello accorato per un deciso rilancio della Sanità nella Locride.

Oltre a tutti i cittadini che già l’hanno fatto e continuano a farlo, anche per i Pensionati la Sanità nella Locride all’olio santo.

“I Coordinatori dei Centri di aggregazione – scrivono in un comunicato dato alla stampa –  sono consapevoli delle difficoltà che s’ incontrano nella gestione di un settore così complesso come quello della Sanità in un territorio che, in particolare nell’ultimo decennio,  ha vissuto profonde problematiche di diversa natura che hanno spinto un notevole numero di cittadini a spostarsi in altre Regioni italiane per potersi curare, oppure a rivolgersi al privato o anche a rinunciare a curarsi. Ma, allo stesso tempo, non è certamente difficile comprendere quante difficoltà questa situazione crea soprattutto tra i cittadini più fragili ed in particolare tra le fasce di anziani, maggiormente bisognosi di cure e spesso con basso reddito, potendo contare solo sulla pensione.

Si tratta di oltre 27.000 persone, con età superiore ai 65 anni, pari a circa il 20 % della popolazione complessiva della Locride, i cui bisogni sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali da tempo non trovano adeguata risposta.

Partendo proprio da questi gravi disagi che vivono i pensionati della Locride, rivolgiamo un appassionato appello alle Istituzioni coinvolte, locali e regionali, chiedendo di accelerare i tempi per garantire nella nostra zona adeguate strutture ospedaliere e territoriali, con attrezzature e personale in grado di poter rispondere ad una domanda che non può certo essere disattesa o ancora procrastinata.

Ci riferiamo in particolare all’Ospedale di Locri che aspetta di essere messo nella condizione di fornire tutti i servizi previsti; ci sono, poi, le Case di Comunità e l’Ospedale di Comunità di Gerace che, pur con finanziamenti disponibili, non vedono l’avvio dei lavori; l’ex Ospedale i Siderno  è  dal dicembre 2020 in attesa che inizino i lavori di ristrutturazione, con ritardi burocratici spesso incomprensibili, che ostacolano l’approvazione definitiva per l’assegnazione dei lavori alla Società Costruttrice. C’è la necessità e l’urgenza che tutte le strutture ospedaliere e territoriali siano potenziate e messe nelle condizioni di poter erogare i servizi di cui una persona anziana ha forte bisogno.

Rivolgiamo, pertanto, un pressante appello – conclude la nota a firma dei Presidenti dei Centri – alle Autorità regionali, al Direttore generale dell’ ASP di Reggio Calabria, dott.ssa Lucia Di Furia, ai vertici dell’ Assemblea dei Sindaci, nella persona del Presidente Vincenzo Maesano, al Presidente del Comitato Asso Comuni, Giorgio Imperitura, alla delegata della Conferenza dei Sindaci dell’ ASP, Maria Teresa Fragomeni, affinché i nostri anziani, dopo una vita di lavoro, possano avere la possibilità e la speranza di un sistema sanitario e socio-sanitario, qualificato, in grado di rispondere alla complessità dei loro bisogni”.