di Gioacchino Criaco

Affidarsi totalmente allo studio per realizzarsi nella vita. Conoscere per riscattarsi, affermarsi, rivalersi. Parlando di Saverio Strati si finisce per chiuderlo in queste frasi. E Saverio davvero ha messo tutto da parte per scrivere e per scrivere ha dispiegato l’intera giovinezza sui libri. ChissΓ  se dalla prospettiva di adesso Strati riterrebbe di aver tagliato il traguardo? Forse sΓ¬ e forse no. Lo studio di sicuro lo ha reso piΓΉ consapevole, lo ha portato al successo letterario, lo ha affrancato dall’ignoranza. PerΓ² nulla Γ¨ cambiato in merito alla povertΓ  materiale. È rimasto nell’indigenza fino alla fine e, immeritatamente, sarebbe finito nell’oblio senza l’opera di conoscenza di alcune persone di buona volontΓ  e del robusto aiuto di meritevoli sponde istituzionali. PerchΓ© forse il riscatto e la rivalsa piΓΉ che spinte al futuro assumono per i meridionali i canoni della condanna. Si sconta un peccato che non c’è e che induce a una corsa ingiusta.

Credo che uno Strati vivente rifiuterebbe di sottoporsi alle prove a cui Γ¨ stato assoggettato e rivendicherebbe l’amore per lo studio come unico propellente della propria avventura letteraria. Saverio era un predestinato alla scrittura, non avrebbe potuto far altro che scrivere e non avrebbe potuto far altro che studiare. Tutto solo e soltanto per amore della narrazione. Le storie, nel cuore di Saverio, erano bombe innescate a cui serviva solo l’innesco. Lo studio non Γ¨ stato riscatto, solo spinta. Ha fatto da apripista per chi Γ¨ venuto dopo: oggi in tanti scrivono perchΓ© il sud cova storie universali, scritte da punti di vista particolari. Lo studio non Γ¨, non dovrebbe essere riscatto, solo coscienza piena di una matrice culturale antichissima che diventa tessera di un mosaico ultra territoriale. I calabresi scrivono per ricomporre un puzzle che appartiene a tutti, questo, penso, sarebbe il pensiero attuale di Strati. Saverio, credo, ci direbbe di non sacrificare tutto allo studio, ma di sacrificare tutto all’amore per la scrittura. Avrebbe rifatto tutto il proprio percorso daccapo e di nuovo ci avrebbe regalato i volti e le storie trafelate della Marchesina, dei dannati di Africo, di Cicca, Rosario. Sarebbe stato il selvaggio calmo che Γ¨ stato e noi, nemmeno per un attimo, stavolta, lo avremmo messo da parte.

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