di Antonella Iaschi

Ieri sono stata a un convegno, invitata da Lab Bianco. Ho accettato anche se non amo i convegni perchΓ¨ non coincideva con nessuna delle date ufficialmente “per le donne”.

L’auditorium era affollato e da subito l’attenzione dei presenti Γ¨ stata catturata dalle donne presenti sul palco. Parlavano di altre donne, cittadine di Bianco, portandole nel presenteΒ  come ci si porta una nonna, una zia,Β  una cara amica che non c’Γ¨ piΓΉ. Qualche foto sullo schermo alle spalle l’emozione nella voce e pezzetti di vita vissuta regalati agli ascoltatori. Il tutto per quasi tre ore, senza essere peso ne ripetitivo. E di questo va il merito ai relatori e alle relatrici tutte.

Credo sia il metodo “giusto” per trasmettere Memoria e per ricordare che tutte le conquiste fatte dalla piΓΉ piccola alla piΓΉ importante devono essere conosciute, affinchΓ¨ possano essere protette. E’ talmente facile perdere il lavoro di una vita perchΓ¨ lo si dΓ  per scontato.

I diritti delle donne sono continuamente sulla bocca di tutti, ma la maggior parte delle ragazze non sa nemmeno cosa siano i consultori, la maggior parte delle donne incappa in medici obiettori negli ospedali,Β  non si conosce la fatica fatta dalle nonne per riempire i piatti, non siΒ  immagina quanta lotta c’Γ¨ stata dietro la 194, il divorzio, come dietro tutte quelle conquiste che al giorno d’oggi sono “banali” libertΓ : guidare l’auto, vestirsi a proprio piacimento, scegliere autonomamente il proprio compagno, decidere della propria sessualitΓ …

In questi primi mesi dell’anno la recrudescenza delle guerre “altrui” ci sbatteΒ  in faccia immagini di donne che questi diritti non li hanno mai avuti o li hanno persi, i mass media ci annunciano femminicidi e violenze come fossero normali temporali, chi ci governa sta minando le conquiste del secolo scorso e dando per scontato che in tutti campi le donne possono esserci, ma non tutelando lo stesso livello retributivo e di rispetto. Ci sono sΓ¬ donne a capo di qualcosa, ma se guardate bene di femminile non hanno piΓΉ nulla se non la facciata per essere guardate.Β  Sono maschilizzate o in vendita, o non stanno a galla. Le donne che non fanno audience ma fatti sono ignorate o quasi dai media.Β  E le giovani donne crescono con esempiΒ  sbagliati da imitare eΒ  “normali” incidenti (domestici e non) da evitare, quando possibile.

Nel lavoro, nell’arte, nella famiglia ancora non si Γ¨ raggiunta la paritΓ  e giΓ  vengono minate le conquiste fatte. Parlare di donne del passato, della ricaduta sulla ComunitΓ  delle loro azioni positive, del loro coraggioΒ  Γ¨ un buon sistema per tornare a costruire nel presente, e preservare ciΓ² che ci hanno lasciato. Concludere ilΒ  convegno con un omaggio all’immensitΓ  di vedute di Maria Montessori, al suo rifiuto di adeguarsi al regime fascista, alla sua forza di donna e di madre Γ¨ stata secondo me una scelta vincente.

Che dire ancora? Voglio ringraziare Stefania Muscolo,Β  Paola Romeo, Maria Francesca Bagnato e le altre donne di Lab Bianco per avermi invitato, soprattutto in un giorno degli altri 363 non “dedicati” alle donne in un anno che di certo per tutte non Γ¨ dei piΓΉ sereni, in Italia e nel mondo.

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