di Redazione

Una piccola grande storia sul tema della pace che prende spunto da tante guerre infinite che purtroppo ancora oggi flagellano la nostra umanità. Una storia che parla di pace, di una utopica pace che scaturisce da una magia, da un sogno collettivo che ancora oggi non riesce ad imporsi sui grandi della terra.

Singolare ma, incisiva e riflessiva la rappresentazione dell’opera liberamente ispirato al racconto omonimo di Gianni Rodari, dalla raccolta “Le favole al telefono”: La guerra delle campane che il due marzo, con inizio alle ore 17,30 presso l’ex convento dei Minimi a Roccella Ionica, vedra l’interpretazione di Lara Chiellino e Dora Ricca, per l’adattamento e la regia di Dora Ricca e le musiche originali di Leon Vulpitta Panta Rei. La rappresentazione è inserita nel progetto “La Memoria ci salva la Vita” ideato e diretto dalla regista e operatrice socio culturale Rina Amato dell’Associazione Methexis e voluto e organizzato dal Comune di Roccella Jonica – Assessorato alla Cultura, guidato da Bruna Falcone.

Vi è un elemento naturale che unisce i quattro appuntamenti del progetto, in cui verranno coinvolti l’intera comunità scolastica e cittadina, il mondo dell’associazionismo, il territorio provinciale e oltre, in nome del filo resistente della Memoria. Il percorso sarà accompagnato, via via, dalla presenza di artisti, operatori sociali e culturali, scrittrici, giornalisti, registi, testimoni di importanti vicende storiche, rappresentanti delle istituzioni e figure di spicco della scena culturale italiana, uniti dal fine ultimo di contribuire alla tutela e valorizzazione della “Memoria Storica”, terreno essenziale da cui ripartire per costruire un nuovo cammino e lasciare semi e frutti valoriali alle future generazioni.

“Come altri, – afferma “ la direttrice artistica Rina Amato – penso che la Memoria, più che un dovere morale sia una necessità esistenziale. Sono convinta che senza la Memoria, biologica e collettiva, moriamo internamente come persone e come gruppo sociale; da qui la scelta di creare un progetto articolato, per indagare e riflettere tutti insieme, come organismo sociale armonico, i suoi diversi aspetti e contenuti, per coglierne la funzione ri-generativa e “salvifica. A spingermi ad occuparmi di questo tema – prosegue Rina Amato – è la convinzione che la conoscenza e la pratica della Memoria Storica generino un sentire collettivo condiviso che forma una società più matura, cosciente, dotata di senso critico, libera e protagonista del suo destino e della sua narrazione, per meglio operare in seno alla comunità tutta, infondere comportamenti etici e civili, e creare una cittadinanza più attiva per difendersi tenacemente dai mali sociali e culturali che l’affliggono e per affrontare, fortificati, il presente e il futuro con energie nuove, costruttive e rigenerate”.