di Redazione

Il docufilm sui Bronzi di Riace Semidei è tra le cinque finaliste del premio Nastri d’argento, riconoscimento nazionale di settore. Si tratta di un lavoro cofinanziato da Regione Calabria e Calabria Film Commission. La notizia è stata data da Giusi Princi, vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, e Anton Giulio Grande, commissario della Fondazione Calabria Film Commission.

L’ingresso di Semidei tra le cinquine finaliste dei Nastri d’Argento 2023, riconoscimento istituito dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani è un traguardo per tutto il comparto della Film Commission e della Regione. Selezionato tra gli oltre 130 documentari proposti nel 2023 dai festival più importanti o nelle rassegne specializzate e poi proposti in sala o presentati anche su reti o piattaforme televisive, “Semidei”, con la regia del reggino Fabio Mollo e di Alessandra Cataleta, si è guadagnato un posto nella top five nella sezione “Cinema, spettacolo, cultura”.

Si giocherà la vittoria finale con “Enzo Jannacci – Vengo anch’io” di Giorgio Verdelli, “Io, noi e Gaber” di Riccardo Milani, “Kissing Gorbaciov” di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife e “Profondo Argento” di Giancarlo Rolandi e Steve Della Casa. Il docufilm è stato cofinanziato dalla Film Commission e dalla Regione Calabria e premiano una Calabria caratterizzata dai bronzi e dalla storia che ne accompagna mezzo secolo di storia dal loro ritrovamento con interviste e documenti inediti, testimonianze dirette.

“Tramite Semidei la Regione Calabria ha inteso mandare al mondo un messaggio ben preciso: siamo una terra dalle forti radici identitarie – hanno affermato Giusi Princi e Anton Giulio Grande – legate alla Magna Grecia che ne caratterizza la cultura e i valori dell’inclusione, dell’integrazione, del rilancio culturale e del riscatto sociale. E la produzione, Palomar, è riuscita perfettamente a raccontare questo, con una chiave moderna. Pertanto – concludono -, siamo molto soddisfatti del successo che il docufilm sta riscuotendo a più livelli. Oggi, ancora una volta, vince la Calabria, vincono i calabresi e chi crede nella cultura come motore di cambiamento e di sviluppo”.