di Pasquale Muià

Ancora niente è deciso, molte sono le posizioni contrastanti sull’ipotesi della Regione Calabria di unire Cosenza-Rende-Castrolibero in un’unica città. Domani 29 gennaio alle 11.30 si riunirà la I° Commissione – Affari Istituzionali della Regione Calabria presieduta da Luciana De Francesco, che tornerà ad occuparsi della proposta di legge. Il resto è ancora tutto da vagliare. A Cosenza le posizioni dei cittadini si fanno sentire attraverso la costituzione di Comitati di cittadini e le varie riunioni delle associazioni presenti sul territorio.

“No alla città unica, sì alla città policentrica”. Questo il messaggio lanciato: un gruppo di associazioni di Cosenza si è riunito per elaborare un progetto alternativo a quello pensato in Consiglio regionale. Nessuna fusione tra i Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero. Piuttosto una città intelligente con più centri”. Le associazioni ritengono che la fusione sia antieconomica.

“Alla proposta di fusione, contestata sia nel merito e sia per il metodo autoritario adottato dalla Giunta regionale”. Il Comitato per la Città Policentrica con una nota rende noto che:“ … si oppone a una proposta di Unione dei Comuni. Al nuovo ente sarebbe assegnata la gestione comune dei servizi principali, non limitata a Cosenza, Rende e Castrolibero ma estesa a Sud, secondo la plurisecolare tradizione dell’area urbana cosentina”. “È questa – sostiene il Comitato – la visione policentrica dei territori, che l’Accordo di partenariato tra Italia e Unione Europea individua come Aree di cintura, per l’impiego delle risorse nella strategia di uno sviluppo sostenibile”.

Per capire come la pensano i cittadini dei tre comuni è previsto anche un referendum. Questo non sarà a breve. Si pensa di lasciare il tempo per le discussioni ma il parere dei cittadini dovrà certamente essere verificato. La data sul calendario potrebbe essere uno dei fine settimana di settembre 2024.  Il loro voto non sarà vincolante ma peserà sulla definitiva decisione.