di Redazione

L’undici febbraio, come ogni anno, presso il santuario diocesano di Nostra Signora dello Scoglio, fondato da Fratel Cosimo oltre cinquant’anni fa, si svolgerΓ  l’incontro speciale di preghiera per gli ammalati e i sofferenti. A presiedere le sacre funzioni sarΓ , come sempre, il vescovo della diocesi di Locri – Gerace, monsignor Francesco Oliva. Nel pomeriggio di domenica undici febbraio Fratel Cosimo effettuerΓ  una evangelizzazione e dopo la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo, eleverΓ  al Signore una preghiera di intercessione per la guarigione dei malati e dei sofferenti. I sacerdoti saranno disponibili, per le confessioni, sin dalle prime ore del mattino.

Qui di seguito riportiamo l’evangelizzazione di Fratel Cosimo, di sabato 6 Gennaio 2024, nel corso dell’incontro presieduto dal vescovo, in occasione dell’Epifania del Signore con il rito del β€œBacio a GesΓΉ Bambino”. Dopo avere invitato tutti ad elevare un Ave Maria, alla Madonna, Fratel Cosimo ha detto: β€œCari fratelli e sorelle, a tutti voi rivolgo un saluto di pace e di ogni bene. A distanza di pochi giorni dalla ricorrenza del S. Natale del Signore, siamo riuniti ancora una volta in questa oasi di pace e di preghiera, e con filiale riconoscenza vogliamo ringraziare la Vergine di Nazareth, che con il suo si, ha permesso la venuta di GesΓΉ Cristo il Salvatore del mondo. La ringraziamo perchΓ© ha accolto e generato la Parola fatta carne nel suo grembo verginale, la Parola che oggi se vogliamo, parla a tutta l’umanitΓ , e allo stesso tempo riempie di gioia, di pace e di letizia la vita di ciascuno di noi. Con la venuta di GesΓΉ Cristo nel mondo, la gloria del Signore si Γ¨ rivelata ad ogni uomo e la grazia di Dio Γ¨ veramente apparsa su tutta la terra, portando la salvezza ad ogni uomo e ad ogni donna. Nel Libro del Profeta Isaia al c. 60 v. 1 sta scritto: β€œAlzati, rivestiti di luce, perchΓ© viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te”. Alla luce di queste parole vogliamo ascoltare quanto ci viene detto dal Vangelo di Matteo c. 2 a partire dal v. 1 fino al v. 6: β€œNato GesΓΉ a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: Dov’è colui che Γ¨ nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo. All’udire questo, il re Erode restΓ² turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: A Betlemme di Giudea, perchΓ© cosΓ¬ Γ¨ scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle cittΓ  principali di Giuda: da te infatti uscirΓ  un capo che sarΓ  il pastore del mio popolo, Israele”. Fratelli e sorelle, i versetti che ho riportato per la nostra riflessione, ci descrivono in maniera chiara il luogo dove Γ¨ avvenuta la nascita di GesΓΉ: Betlemme di Giudea. Qui, in queste parole, praticamente abbiamo l’adempimento di una chiara profezia del profeta Michea contenuta nel suo Libro al c. 5 v. 1. Riporto le parole del profeta: β€œE tu, Betlemme di Efrata, cosΓ¬ piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirΓ  colui che deve essere il dominatore in Israele”.

Queste parole si realizzarono in pieno. Infatti, Betlemme, la piΓΉ piccola delle cittΓ  di Giuda, Γ¨ stato il luogo della nascita del Redentore, colui che dominerΓ  in Israele, e non solo, ma anche nel mondo intero. Abbiamo appena appreso dal Vangelo che i Magi d’Oriente arrivarono a Gerusalemme domandando: β€œDov’è il re dei Giudei che Γ¨ nato? PerchΓ© noi abbiamo visto la sua stella e siamo venuti per adorarlo”. In tutta questa vicenda, se ci abbiamo fatto caso, troviamo come protagonisti i Magi. Essi, guarda caso, avevano intuito che il re dei Giudei era giΓ  nato, ma non conoscevano ancora precisamente il posto. A questo punto ecco cosa successe: Una stella si mise in cammino proprio in direzione del luogo preciso della nascita del Signore GesΓΉ, indicando cosΓ¬ ai Magi la strada da seguire. I Magi possiamo dire, non furono solo spinti dalla semplice curiositΓ , ma il loro desiderio era quello di adorare quel fanciullo appena nato. Infatti, essi dichiarano nel Vangelo che abbiamo ascoltato: β€œSiamo venuti per adorarlo, cioΓ¨ per rendere omaggio al Dio Bambino”. Essi si resero conto che quel fanciullo, era degno di ricevere piena adorazione. Miei cari, oggi noi che cosa siamo venuti a fare nel Santuario dello Scoglio? Siamo venuti per fare quello che hanno fatto i Magi e cioΓ¨: adorare nella fede e nel profondo del nostro cuore quel Dio Bambino che Γ¨ nato e che Γ¨ venuto ad abitare in mezzo a noi, il Messia Salvatore, colui che noi contempliamo e adoriamo nella Santissima Eucaristia. Nel concludere con voi questa mia riflessione, visto che domani celebreremo la festa del battesimo del Signore, voglio ricordare a ciascuno di noi il Sacramento del Battesimo, che abbiamo ricevuto e che ci ha resi figli di Dio, seguaci di GesΓΉ Cristo, e per il quale ci diciamo cristiani. Se dunque risulta vero che noi siamo dei cristiani non solo di nome ma di fatto, la fede che noi professiamo la dobbiamo trasmettere a chi non ce l’ha, la dobbiamo anche divulgare, e la dobbiamo, allo stesso tempo, testimoniare. La Santa Vergine di Nazareth, Nostra Signora dello Scoglio, donna esemplare di autentica fede, ci aiuti ad essere dei veri testimoni di quel Dio Bambino, che si Γ¨ fatto uomo nel suo seno verginale, e che si Γ¨ manifestato al mondo quale Signore e Salvatore di tutti gli uomini. Dite Amen. Dio vi benedica e sia lodato GesΓΉ Cristo.”

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