di Pasquale Muià

Ben duecento associazioni chiedono di abbattere la disuguaglianza sanitaria in Calabria. In particolare per quelle persone con disabilità complesse e che hanno necessità di servizi efficienti e ben distribuiti sul territorio. Per questo Comunità Competente, realtà associativa e di singole persone della società civile che lavora per la difesa dei diritti alla salute dei cittadini e non solo ha chiesto di implementare potenziandole presso le ASP gli ” Ambulatori Ospedalieri” per le persone con disabilità complessa o con patologie emorragiche congenite.

“Nella nostra Regione, – dichiara Rubens Curia portavoce regionale di Comunità Competente – tranne alcune eccezioni, la forte carenza di ambulatori odontoiatrici pubblici ospedalieri per persone con disabilità complesse e patologie a rischio quali, per esempio, le “patologie emorragiche congenite”, non consente di dare risposte tempestive ed esaustive a questi pazienti ed alle loro famiglie costringendoli a recarsi fuori regione (vedi Sicilia) o in altre province. Pertanto le sottoscritte associazioni chiedono ai Direttori Generali e ai Commissari delle Aziende Sanitarie Provinciali di disporre perché siano attivati, e non sulla carta, gli “Ambulatori Odontoiatrici Ospedalieri per persone con disabilità complesse e con patologie a rischio” tenuto conto che è prevalente, perché gli “Ambulatori” funzionino, l’aspetto organizzativo”.

Da annoverare in positivo per il territorio un’altra proposta di Comunità Competente che è stata deliberata dal Consiglio regionale è il Tavolo Tecnico per la sperimentazione del Badget di salute.

“Un’altra delle proposte di Comunità Competente presentate alla Presidenza della Regione Calabria durante la seconda Conferenza Regionale sulla salute mentale svoltasi a Catanzaro il 10 ottobre scorso è stata deliberata la scorsa settimana con il Dca 285, ringraziamo il Commissario Occhiuto – afferma in un’altra nota Rubens Curia – ed il subcommissario Esposito per la sensibilità dimostrata. Il Tavolo Tecnico per la sperimentazione del Budget di Salute ha il compito, tra gli altri, di accompagnare, verificare e validare il modello nella regione. Il Budget di Salute rappresenta un intervento innovativo per lo sviluppo di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati delle persone con disagio mentale. Per garantire diritti fondamentali come l’accesso all’abitazione, alla socialità, alla formazione e al lavoro occorre stabilire di volta in volta un progetto di intervento che si basi sui bisogni di ogni singola persona. Questo strumento è costituito dall’insieme delle risorse economiche, professionali, umane e relazionali necessarie a promuovere contesti idonei a favorire una migliore inclusione sociale della persona con disagio mentale. ll budget di salute richiede la cooperazione di più soggetti, significa costruire delle connessioni tra queste persone e le loro famiglie, i servizi sociali e sanitari e le organizzazioni del terzo settore e altri soggetti che abitano nella comunità territoriale.” Il Budget di Salute consente, infatti, – conclude Curia – il raggiungimento di un miglioramento delle loro condizioni di vita attraverso una reale convivenza e inclusione sociale”.