di Susy Scola

La moda. Un mondo complesso. Un mondo molto criticato, descritto come superficiale. Però pochi sanno cosa si nasconde dietro un bell’abito. Lo splendore delle stoffe che vediamo esposti nelle vetrine: l’estro e la continua ricerca di ispirazione, il lavoro per la loro realizzazione. Oggi, emergere in questo mondo, richiede dedizione e sacrificio. Sono pochi coloro che riescono a portare avanti i propri progetti senza arrendersi. “Della sua moda” ne parla la stilista Simona Loria, di San Giovanni in Fiore, Calabria, che ha recentemente presentato la sua collezione dal titolo “Minerva”. Simona ci ha dato la possibilità di conoscere la storia della sua collezione, che è lo specchio della sua storia. Un racconto di moda, un racconto di vita.

“𝐃𝐚 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐞 𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐝𝐚?”

“La mia passione per la moda ha probabilmente radici profonde nella mia infanzia, essendo cresciuta all’interno del negozio di abbigliamento di famiglia. Mia madre, in particolare, mi ha trasmesso l’amore per la moda e l’abbigliamento. Questo coinvolgimento ha contribuito a coltivare una passione che va oltre il semplice interesse. Crescere circondata da tessuti, colori e tendenze ha alimentato la mia curiosità, spingendomi a esplorare ulteriormente le dinamiche della moda e a sviluppare la mia identità nel settore.”

“𝐎𝐠𝐧𝐮𝐧𝐨 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐜𝐨𝐧𝐞, 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐭𝐮𝐞?”

“Le due figure che mi hanno particolarmente ispirato sono Elsa Schiaparelli e il duo Dolce e Gabbana. Elsa Schiaparelli, con la sua visione audace e innovativa, mi ha sempre affascinata per la sua abilità nel combinare l’arte e la moda, penso che lei abbia dimostrato he la moda può essere più di semplici indumenti, trasformandola in un’opera d’arte e questo è un punto fermo anche della mia visione. Dolce e Gabbana, d’altra parte, sono un’icona moderna che ha continuato a stupirmi con la loro dedizione alla tradizione italiana PER ME FONDAMENTALE e la loro capacità di creare pezzi che celebrano la bellezza della donna. Inoltre la loro fusione di elementi classici e contemporanei è un’ispirazione per la mia prospettiva sulla moda perché in questo modo fanno capire come l’eleganza senza tempo può coesistere con l’innovazione.”

“𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐡𝐚𝐢 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐦𝐞𝐬𝐭𝐢𝐞𝐫𝐞?”

“La mia consapevolezza che la moda sarebbe diventata non solo una passione, ma anche il mio mestiere, è stata una costante nella mia vita. Non posso identificare un momento preciso in cui questa consapevolezza ha preso forma, perché fondamentalmente l’ho sempre saputo. Fin dalle elementari, trascorrevo il mio tempo a creare riviste di moda e abiti per le mie amiche… alle Superiori sarei voluta partire per fare una scuola professionale di moda ma ho preferito rimanere con i miei genitori ancora un po’, ma questa scelta non ha mai indebolito la mia determinazione anche perché finito il Liceo Scientifico sapevo bene quale fosse il percorso da intraprendere, non ho mai tentennato. Oggi, ogni giorno, ho la conferma che la moda non è semplicemente il mio lavoro, ma è la mia vita. La moda non è solo ciò che faccio… è ciò che sono.”

“𝐋𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐝 𝐮𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞: 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐡𝐚𝐢 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨?”

“Ho scelto di realizzare “Minerva” partendo da un’esperienza personale e per raccontare il percorso di mia Madre durante la malattia, ma volevo che il progetto diventasse un mezzo per ispirare gli altri, trasmettendo la stessa forza che mia madre ha dimostrato nel suo percorso. “Minerva” infatti nasce dalla testimonianza di 15 donne che ho personalmente intervistato e che hanno combattuto contro il cancro al seno. Mi sono posta come obiettivo quello di dare un volto al loro percorso, dare forza e lanciare un messaggio di sensibilizzazione in quanto io sia profondamente convinta che la moda sia un potente strumento di comunicazione. Il filo conduttore della collezione è la vita stessa trasposta su degli abiti, avvolti da pesanti masse rimovibili, al fine di indicare un periodo difficile ormai superato e di raccontare la metamorfosi, una nuova pelle, una nuova vita. Ci tengo molto ad impegnarmi nel sociale e vorrei farlo sempre facendo la cosa che più so fare: creare e comunicare.”

Creare e comunicare, perché la moda è questo, è la proiezione del pensiero di chi la realizza, di storie personali e di racconti, un libro da comprendere e da amare, superficiale solo per chi è piccolo.

E Simona ha deciso di aprire il suo di libro.