𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐌𝐮𝐢𝐚̀

Un salto nella storia e negli eventi che hanno caratterizzato gli studi di due figure di eccellenza del passato, e che hanno permesso alle attuali generazioni di poter usufruire degli studi e delle ricerche dell’archeologo Paolo Orsi, senza il quale non conosceremmo il grande patrimonio artistico della regione. E come Zanotti Bianco, figura eminente del 900, archeologo, ambientalista, filantropo, antifascista, educatore e politico italiano, impegnato per il miglioramento delle condizioni di vita del Sud. Arrivato in Calabria per prestare i soccorsi dopo il sisma del 1908. Innamoratosi di un’accoglienza naturale, decise di restare, dando il suo contributo per il miglioramento dei settori dell’istruzione, della sanità e della cultura popolare. Assieme a Paolo Orsi costituì la società Magna Grecia, il principale ente promotore e finanziatore (con fondi esclusivamente privati raccolti da Zanotti Bianco) di innumerevoli scavi archeologici nel Sud e in Sicilia. La loro collaborazione fruttò l’idea del Museo di Reggio e la restaurazione della Cattolica di Stilo.

Lunedì 23 ottobre alle ore 17.30, presso la Biblioteca comunale di Locri Incorpora di Palazzo Nieddu del Rio, si parlerà delle due figure. A promuovere l’incontro l’Archeoclub di Locri in collaborazione con il comune di Locri ed il circolo di lettura dell’A.R.A.S. di Roccella Jonica. Il tema accattivante per studiosi e appassionati: “Zanotti Bianco, Paolo Orsi e l’ANIMI: la riscoperta della Magna Grecia” riceverà i saluti dell’Amministrazione comunale. Dopo, il programma prevede l’intervento dell’assessore comunale Domenica Bumbaca, del presidente dell’Archeoclub Nicola Monteleone e la relazione- lezione – magistralis dell’archeologa Maria Teresa Iannelli. Gli interventi saranno intervallati da letture a cura di Luisa Coluccio.

“Abbiamo fortemente voluto promuovere, – ci dichiara il presidente dell’Archeoclub sezione di Loci, Nicola Monteleone – come ancora una volta il nostro territorio attraverso il ricordo di due uomini che, hanno lasciato un’eredità socio – culturale importantissima possa continuare a essere luogo di studi e di ricerche che potrebbero portare, chissà a quali importantissime scoperte, per ulteriori conoscenze della storia dell’uomo e delle antiche civiltà. La ricerca storiografica deve molto a queste due figure, testimoni – conclude Monteleone – ineguagliabili e indiscutibili che hanno donato alla nostra terra un’identità storica chiara”.