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La notizia era nell’aria: Nicola Gratteri, 65 anni, Γ¨ il nuovo procuratore di Napoli. Il capo dei pm di Catanzaro (dal 2016) Γ¨ stato nominato dal Csm a maggioranza alla guida della procura piΓΉ grande d’Italia. Il posto di procuratore di Napoli era scoperto da quasi un anno e mezzo, da quando Giovanni Melillo lo aveva lasciato per assumere l’incarico di capo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Gratteri ha ottenuto 19 voti contro i cinque andati al procuratore di Bologna Giuseppe Amato e agli otto alla procuratrice aggiunta di Napoli Rosa Volpe, che Γ¨ stata per un anno β€˜reggente’ della procura partenopea. A favore di Gratteri hanno votato il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, il Pg della Cassazione Luigi Salvato, i laici di centro-destra, il laico di Iv Ernesto Carbone consiglieri di Magistratura Indipendente, l’indipendente Andrea Mirenda e il togato di Unicost, Antonino LaganΓ , mentre il resto del gruppo ha sostenuto Amato. Per Amato si sono espressi anche la presidente della Cassazione Margherita Cassano e il consigliere indipendente Roberto Fontana. Per Volpe invece il gruppo di Area, Mimma Miele (Md) e il laico del Pd Roberto Romboli. Per la maggioranza che lo ha sostenuto Γ¨ stata determinante per la prevalenza sugli altri candidati l’ampia e profonda esperienza maturata da Gratteri nel contrasto ai fenomeni di criminalitΓ  organizzata, nella sua dimensione nazionale e transnazionale, che con centinaia di rogatorie lo ha portato a instaurare rapporti con procure di tutto il mondo . Un impegno che anche portato alla cattura di circa 140 latitanti alcuni dei quali inseriti nella lista dei 30 piΓΉ pericolosi. Nel corso del dibattito che ha preceduto il voto non non sono mancate critiche al modo di interpretare il ruolo di procuratore da parte di Gratteri, da parte di chi ha sostenuto gli altri candidati, e al modo in cui intende operare alla procura di Napoli espresso in occasione della sua audizione al Csm.

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