di Pasquale MuiΓ 

β€œLA PREVENZIONE E LA DIAGNOSI PRECOCE DELLE MALATTIE ONCOLOGICHE FEMMINILI” Γ¨ il tema dell’evento organizzato dalla β€œAssociazione mogli medici italiani Donne per la salute” sezione della Locride presso la sala biblioteca β€œG. INCORPORA” di PALAZZO NIEDDU di Locri Sabato 27 Aprile 2024 alle ore 17.30. Tratteranno l’argomento la Dott.ssa Nicoletta Santoro, oncologa e presidente AMMI Locride e la Dott.ssa M. Antonietta Bova, ginecologa, introdotte dalla past-presidente di sezione Annamaria Ferraro MacrΓ¬.

β€œIl tumore della mammella, – ci dice la dottoressa Nicoletta Santoro Tavernese, Presidente AMMI (Associazione Mogli Medico Italiane9 della Sezione Locride – dell’utero e delle ovaie sono malattie molto gravi se non vengono diagnosticati precocemente e trattati in maniera adeguata ed Γ¨ per questo motivo che la prevenzione e la diagnosi precoce di queste neoplasie Γ¨ molto importante”.

Cosa bisogna fare per avere una diagnosi precoce e eventualmente provvedere ad un trattamento della patologia’

β€œE’ necessario avvalersi in prima istanza dell’educazione alla salute. Un’educazione da attuare su tutta la popolazione e soprattutto sui giovani – continua la dottoressa Nicoletta Santoro Tavernese – perchΓ© vengano informati e sensibilizzati alla prevenzione oncologica primaria (legata allo stile di vita, all’alimentazione, all’attivitΓ  fisica, alle buone o cattive abitudini) e secondaria (scrinning da eseguire) per la diagnosi precoce”.

Qual’ Γ¨ l’intervento che le Istituzioni devono praticare concretamente per avere una preparazione della popolazione, adeguata a ottenere una prevenzione ideale?

β€œNel piano di RETE ONCOLOGICA DELLA REGIONE CALABRIA, in coerenza con le LINEE DI INDIRIZZO DEL PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE 2023-2027, la prevenzione primaria rappresenta il fulcro delle strategie di salute pubblica nella lotta contro il cancro. In esso – continua l’oncologa – sono previste: l’attivitΓ  di prevenzione secondaria con una campagna mediatica univoca a livello regionale, mirata alla promozione dell’adesione ai test di screening oncologico; azioni adeguate per identificare precocemente i soggetti a rischio eredo-familiare per tumore alla mammella, implementando PDTA integrati con programmi di screening per la ricerca ed identificazione di mutazioni genetiche di BRCA1 e BRCA2; dei protocolli di screening – conclude la dottoressa Nicoletta Santoro Tavernese – cervicale differenziati per le donne vaccinate contro l’HPV, inserendo le stesse nel programma di screening che prevede l’esecuzione dell’HPV-test ogni 5 anni, a partire dal trentesimo anno d’età”.

La scoperta del tumore (in genere con la mammografia e l’ecografia) dunque, nella sua fase iniziale, permette terapie chirurgiche meno aggressive con maggiori possibilitΓ  di guarigione.

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