𝐑 &𝐏

La Casa delle Donne di FΓ¬mminaTv di Gerace rimane esterrefatta dalle dichiarazioni del professore Spartaco Pupo, docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Unical della Calabria. Un post che nei giorni scorsi ha destato scalpore per il tenore del contenuto, sΓ¬ di un autore vecchio di quasi 300 anni ma che viene pienamente contestualizzato ai giorni nostri da un professore che, tra centinaia di studiosi della storia, poteva optare per altre scelte, segno di una aderente posizione a quella del citato Hume.

In sintesi, la posizione del professore, chiaramente evinta dalla citazione, Γ¨ che l’uomo Γ¨ superiore alla donna per forza sia nell’animo che nel corpo, dotato di β€œautoritΓ  della quale non deve abusare ma usare con benevola comprensione per le tendenze di lei”. Insomma un essere superiore che guarda alla donna come ad uno inferiore, per la quale perΓ² nutre quell’amore che oggi, ai giorni nostri, riserviamo agli animali domestici. Parole orribili che vengono reiterate con orgoglio nonostante la posizione dell’Ateneo.

β€œIl professore Pupo”, sottolinea Raffaella Rinaldis, direttora della Casa, β€œci spieghi quella superioritΓ , -sia nell’animo che nel corpo – che ritiene abbiano gli uomini. Si, Γ¨ libero di esprimere le sue opinioni, nessuno puΓ² toccare questa libertΓ , ci spieghi perΓ² quindi fino in che misura considera le donne inferiori all’uomo, in che misura consta la benevolenza maschile, quasi divina sembra voglia dire, e ci spieghi l’Ateneo cosa intende fare in merito, a tutela della garanzia dei diritti che sostiene e insegna ai giovani studenti”.

Quello che preoccupa ancor di piΓΉ la Casa delle Donne, sempre in prima linea per le battaglie di genere, Γ¨ che ci sia stata una levata di scudi da ambienti politici a sostegno del professore, contro le legittime rimostranze di organizzazioni femminili e contro lo stesso Ateneo. Questo, come previsto, deve intervenire soprattutto a sostegno del codice etico, chiarissimo sulla tutela della garanzia della paritΓ  tra uomini e donne, con responsabilitΓ  assunte sia β€œindividualmente che nell’ambito degli organi collegiali” da parte dei docenti e di tutto il personale dell’UniversitΓ . E’ un docente universitario a esprimersi, qualcuno dunque che ben conosce il significato delle parole, quella di uguaglianza, cosΓ¬ mal espressa da Hume (figlio del suo tempo); modernizzarle, giustificarle, enfatizzarle e portarle come concetto contemporaneo Γ¨ perΓ² la grave colpa di Pupo.

Ora, l’intervento della Casa delle Donne – continua la Rinaldis – non Γ¨ legato soltanto alla posizione del professore ma alla gravitΓ  della reiterazione del pensiero, che puΓ² essere certamente libero, il docente ha ragione, ma non puΓ² esserlo nella fase di copertura del suo ruolo accademico, se va contro gli obiettivi formativi e di responsabilitΓ  che l’Ateneo si Γ¨ prefissato, che viene condiviso dalle famiglie nel momento in cui iscrivono i propri figli in un Polo considerato fulcro di sviluppo della persona umana, garante dei principi che a livello globale l’umanitΓ  si Γ¨ data, con tanta fatica e sacrifici. Il sospetto Γ¨ che, adesso, piuttosto che un conflitto sulla retrocessione a circa 300 anni fa dei diritti umani, siamo piuttosto davanti ad una collocazione politica del pensiero, dove in vista delle prossime elezioni i partiti si schierano su fronti opposti, in una guerra che tutto riguarda tranne che la posizione dei diritti paritari e della cultura a loro sostegno.

Se l’”effetto Vannacci” ha insegnato qualcosa Γ¨ che vantare posizioni β€œsconvolgenti” possa pure tornare utile alle urne. Solo cosΓ¬ puΓ² spiegarsi il fronte a sostegno di Pupo che avvalora un pensiero retrogrado. La Casa delle Donne di FΓ¬mminaTv chiede dunque a gran voce a tutti i soggetti istituzionali in sede di Atenei italiani e di assemblee, comunali, regionali, parlamentari di prendere posizione circa le dichiarazioni del professore universitario, non in quanto essere umano che esprime liberamente una idea ma di docente universitario, membro di una istituzione accademica portatrice dei valori e dei diritti che l’umanitΓ  ha raggiunto.

Ti sei perso