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Un turismo alternativo. Un turismo che dura dodici mesi l’anno e del quale si possono sfruttare tutte le potenzialitΓ  naturali di un clima favorevole. Tutti presupposti e realtΓ  che madre natura ha regalato alla Calabria e alla Locride in particolare. Gli operatori, in tal senso stanno lavorando e si iniziano a raccogliere i primi risultati con gli itinerari per un turismo interculturale inclusivo e consapevole; un invito al viaggio, all’incontro e alla riflessione sul valore della diversitΓ , del dialogo e della multiculturalitΓ . Tutto questo Γ¨ β€œRural Migrantour. Paths of Recovery”, il programma Erasmus+, il cui final meeting si Γ¨ svolto a Camini, che ha permesso alla rete Migrantour di sperimentare le passeggiate interculturali in piccoli borghi, zone rurali, aree di montagna, isole, territori di confine.

Nel 2021 Γ¨ iniziata, infatti, una nuova tappa nella storia del Migrantour, la fase β€œrural”, alla scoperta delle aree rurali interculturali, che ha coinvolto cinque Paesi europei – Italia, Slovenia, Olanda, Grecia e Bulgaria – coordinata da β€œTerra Vera”, l’ONG slovena responsabile di Migrantour Lubiana, mentre Viaggi Solidali coordina il team italiano composto da Eurocoop β€œJungi Mundu”, che gestisce il progetto di accoglienza a Camini, Fondazione β€œNuto Revelli”, importante realtΓ  che coltiva la memoria del noto scrittore piemontese e che tra le sue molteplici attivitΓ  ha portato a termine il recupero della borgata alpina di Paraloup, FIERI (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione), prestigioso centro di ricerca che ha sede a Torino e che si Γ¨ occupato della parte scientifica del progetto.

Sulla rotta di itinerari non convenzionali, alla scoperta di piccoli centri e di aree rurali dove la dimensione multiculturale Γ¨ giΓ  una realtΓ , con Rural Migrantour – che ha coinvolto Italia, Slovenia, Bulgaria e Grecia – sono giunte a Camini nove persone dai Paesi europei partecipanti al progetto. Ad accompagnare il gruppo alla scoperta di Camini, Douaa Alokla e Ibrahim Zakaria, guide interculturali di Camini, formate da Migrantour, che hanno dato valore aggiunto all’itinerario raccontando la loro esperienza di vita nel paese e ciΓ² che li lega alla comunitΓ , e Serena Franco in qualitΓ  di referente Eurocoop Jungi Mundu.

Il progetto Rural Migrantour si Γ¨ proposto di creare nuovi percorsi, frutto dello scambio tra cittΓ  della rete, formare delle guide e creare un archivio digitale di mappe interattive dei percorsi Migrantour in tutta Europa. La creazione di questi nuovi itinerari interculturali mostra come la mobilitΓ  e le migrazioni costituiscano un elemento imprescindibile della storia di ogni territorio europeo. Le migrazioni di ieri e di oggi hanno trasformato e arricchito il patrimonio culturale di tutte le localitΓ  coinvolte nel programma Erasmus+.

Β«Camini Γ¨ un luogo davvero straordinario – hanno concluso i responsabili del progetto Migrantour – che ha molto colpito tutti i partner del progetto. Qui, infatti, ormai da molti anni la cooperativa β€œJungi Mundu” ha dato avvio a un progetto di recupero sociale, culturale ed economico del borgo attraverso l’accoglienza di nuovi cittadini, migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Fino a qualche tempo fa spopolato dall’emigrazione, il paese Γ¨ cosΓ¬ tornato a vivere: la scuola locale Γ¨ tornata ad avere allievi, sono state aperte nuove attivitΓ  commerciali e nuovi servizi per i residenti, moltissime abitazioni ormai in rovina sono state ristrutturate e sono diventate un β€œalbergo diffuso” per i turisti e i visitatori che arrivano sempre piΓΉ numerosi. E soprattutto centinaia di persone arrivate in Italia – concludono – in cerca di una nuova vita l’hanno davvero trovata tra le strette vie del borgo, in un clima di ospitalitΓ , di rispetto, di fratellanzaΒ»

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