C’è chi dice che fra qualche anno, quando moriranno gli ultimi superstiti della Shoah, la memoria di quello che è stato uno degli avvenimenti più tragici dello scorso secolo, se non addirittura uno dei più gravi che siano mai successi, la Shoah scomparirà nel nulla. L’olocausto iniziò nel 1933 e, il 27 gennaio di ogni anno dal 1945, si celebra la liberazione delle vittime dal campo di concentramento di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa. Questa è una data importante, l’espressione “giorno della memoria” è emblematico per indicare ciò che è stato e soprattutto ciò che tutti noi, grandi, piccoli, di destra o di sinistra, non permetteremo che accada mai più. Purtroppo sono pochi i testimoni diretti che oggi hanno la possibilità di raccontarci cosa hanno passato sulla loro pelle e visto con i loro occhi. Un esempio, è la Senatrice a vita Liliana Segre che, all’età di 92 anni, fa ancora sentire la sua voce in Parlamento e combatte attivamente per i diritti.

Altra testimonianza vivente è quella di Sami Modiano, 92enne sopravvissuto al campo di sterminio di Birkenau che recentemente ha deciso di testimoniare.

Nelle tante interviste che ha rilasciato si è dichiarato meno pessimista della Senatrice Segre, ma comunque preoccupato che da qui a qualche anno, neanche nei libri di storia, si parlerà più degli ebrei e della Shoah.

Noi non vogliamo che accada ciò, non vogliamo che un pezzo di storia così importante e drammatico scompaia nel nulla.

Il nostro compito è quello di mantenere viva la memoria nei libri di scuola ma soprattutto nelle nostre menti, non solo il 27 gennaio, ma ogni volta che una minoranza viene discriminata, ogni volta che deridiamo qualcuno, ogni volta che “il diverso” ci fa paura e di conseguenza viene allontanato.

Non permettiamolo a nessuno, non permettiamoci e, soprattutto, non dimentichiamo.