Nell’esprimere solidarietΓ  e vicinanza, nostra personale e di tutta la Chiesa di Locri-Gerace, all’impresa SaccΓ  vittima della tentata estorsione dei giorni scorsi, condividiamo e sosteniamo la denuncia fatta all’autoritΓ  giudiziaria e auspichiamo che tale importante gesto debba essere di esempio per quanti subiscono simili inqualificabili ricatti e monito per chi pensa che sia ancora possibile intimidire chi lavora con serietΓ  e onestΓ .

L’azione criminale di chiedere soldi alle imprese o ai commercianti, oltre che un peccato del quale bisognerΓ  rendere conto a Dio e agli uomini, destabilizza chi la riceve, facendo perdere serenitΓ  e voglia di investire a chi ogni giorno, con sacrifici e senso del, dovere, offre lavoro e dignitΓ  alle famiglie di centinaia di operai del territorio. Il fatto in sΓ© Γ¨, ancor piΓΉ grave e ci coinvolge maggiormente per il gesto perpetrato ad una ditta che sta, operando per restaurare un bene di tutti quale Γ¨ la chiesa del Rosario di Caulonia, la casa del Signore e di quanti vivono nell’attesa della sua misericordia.

Dall’avvio di questa nostra attivitΓ  di supporto e gestione degli appalti inerenti il PNRR sapevamo che i sette cantieri di restauro e la considerevole somma di denaro impegnata non avrebbe lasciato indifferente i mafiosi. Per questo, sin dall’inizio, ci siamo adoperati in ogni modo per accompagnare, sostenere e seguire le imprese anche con la nostra presenza fisica continua e premurosa in ogni singolo cantiere. La nostra costante interazione, poi, con le forze dell’ordine, che ringraziamo per il proficuo lavoro svolto con professionalitΓ  e discrezione, ci ha aiutato a capire che non eravamo soli a sostenere questa battaglia. Per questo, plaudiamo all’iniziativa del titolare dell’impresa che ha denunciato gli autori del vile atto e, con la speranza che il suo gesto sia d’esempio per quanti altri, probabilmente, ancora subiscono l’umiliazione del ricatto, affinchΓ© abbiano il coraggio di denunciare per far scomparire questa vergognosa piaga che umilia, sconfigge e offende la Calabria e tutti noi calabresi. Assicuriamo ancor di piΓΉ la nostra presenza e vicinanza con l’ascolto e la preghiera.

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