di Maria Capece

Anche quest’anno il 21 Settembre si celebra la Giornata Internazionale della Pace istituita dalle Nazioni Unite.

CiΓ² che ci circonda nel mondo provoca sgomento, delusione, fallimento e vuoto nell’anima e nello spirito.

Doveroso e urgente, quindi, lanciare un grido di Pace all’UmanitΓ  per il benessere globale; un grido fraterno, affinchΓ© il medesimo Uomo possa vivere nella dimensione o meglio nella concretezza della non violenza e, per quanto l’Essere Umano, quasi sempre, sia autore materiale di disastro, alla fine con impegno e volontΓ  alla Pace puΓ² arrivarci comunque.

Basta volerlo!

Iniziamo con l’ascolto, il rispetto per l’altro, l’educazione, la giustizia e soprattutto palesando il disprezzo per la guerra sino a smuovere le coscienze dei Leader mondiali.

Solo così si può vincere questa immane battaglia!

Solo così si può vivere collettivamente nella degna abbondanza della generosità di Madre Natura e nella contemplazione delle sue meraviglie.

Questo β€œIl mio urlo di Pace” nel nome di tutti quei bambini che, ancora, con quel filo di speranza innocente (come infiniti aquiloni) volgono lo sguardo al Cielo.

I versi di questa mia lirica timbrano il mio dolore.

IL MIO URLO DI PACE

Notizie dal mondo
inquietano il mio stare,
anche il sole si veste
di dolore silente,
sanguina l’anima
incredula e impotente
di fronte al tempo cessato
di giochi innocenti.
Stagioni sepolte
rimembrano il trascorso,
quanti fertili campi
oggi arida terra…
solo letti immaginari
guardano il soffitto
di case distrutte
in vie quasi inesistenti.
Sotto cumuli di resti
riposano sogni,
mentre interminabili lacrime
sofferenza annaffiano…
ma vorrei che il mio urlo
e dei miei tanti fratelli
potesse piΓΉ in alto
dell’azzurro arrivare
affinchΓ©, finalmente,
una volta e per sempre…
questa vita preziosa
(forse in prestito data)
possa di Pace, Riguardo e Armonia
essere governata.

Ti sei perso