Dβestate le piazze italiane si riempiono di musica, i palchi si accendono, le emozioni si moltiplicano. Ma per molte persone con disabilitΓ , vivere un concerto puΓ² diventare unβesperienza frustrante, se non impossibile. Barriere architettoniche, difficoltΓ nella prenotazione, posti isolati o mal posizionati: sono ancora troppi gli ostacoli che impediscono una piena partecipazione agli eventi dal vivo.
Per questo Γ¨ nata la campagna βLive for All β Manifesto per eventi dal vivo accessibiliβ, promossa dal Comitato per i concerti accessibili, che ha lanciato una raccolta firme su Change.org. Lβobiettivo Γ¨ chiaro: riconoscere e garantire alle persone con disabilitΓ il diritto effettivo a partecipare alla vita culturale, cosΓ¬ come sancito dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilitΓ .
βUn concerto dovrebbe essere unβesperienza che unisce β scrivono i promotori β ma per troppe persone diventa un momento di solitudine e discriminazione.β
Il manifesto della Campagna si articola in cinque obiettivi concreti che puntano a trasformare radicalmente lβorganizzazione degli eventi dal vivo in Italia:
Prenotazioni semplificate e uguali per tutti, con accesso ai biglietti attraverso gli stessi canali digitali e alle stesse condizioni degli altri spettatori. Numero di posti accessibili proporzionato alla capienza delle strutture, stabilito in base a criteri chiari e univoci. Posti realmente adeguati, con visibilitΓ piena e soluzioni anche per le disabilitΓ sensoriali (come interpreti LIS o sottotitoli in tempo reale). Stop alle βaree riservateβ: le persone con disabilitΓ devono poter assistere agli eventi insieme ai propri amici, non in spazi separati o marginali. Nuove regole per la progettazione di strutture e impianti, che devono seguire i principi della progettazione universale e coinvolgere attivamente le associazioni di categoria.
Il Comitato non chiede privilegi, ma paritΓ di accesso e di dignitΓ . La gratuitΓ , ad esempio, non Γ¨ un obbligo, ma va sostituita da un prezzo equo che tenga conto delle reali condizioni di fruizione. Il punto non Γ¨ il trattamento speciale, ma lβeliminazione della discriminazione sistemica.
Finora la petizione ha giΓ superato le 14.000 firme e punta a raggiungere quota 15.000. Ma il vero traguardo Γ¨ piΓΉ ambizioso: aprire una riflessione pubblica e spingere istituzioni, organizzatori, promoter e amministrazioni locali a farsi carico di un cambiamento che Γ¨ prima di tutto culturale.
Per firmare la petizione: https://www.change.org/p/live-for-all-manifesto-per-eventi-dal-vivo-accessibili

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