Un nuovo murales campeggia nella Villa Comunale di Cinquefrondi, proprio accanto alla scuola e al parco giochi dove ogni giorno centinaia di bambini giocano e imparano. Non Γ¨ solo un’opera d’arte, ma un grido silenzioso contro l’ingiustizia: Γ¨ il tributo che l’Amministrazione comunale e l’illustratore Salvatore Raso hanno voluto dedicare alle vittime del conflitto in Palestina.

Un messaggio forte, che arriva da un piccolo comune della Calabria ma parla al mondo intero. Il murales non si limita a commemorare le vittime – tra cui tantissimi bambini – ma lancia un appello universale: che ogni infanzia, ovunque nel mondo, possa crescere libera dalla paura, dalla guerra, e dalle privazioni.

L’iniziativa si inserisce in un lungo percorso di impegno civile portato avanti dal sindaco Michele Conia, noto per le sue posizioni nette contro ogni forma di violenza e sopraffazione. Non Γ¨ la prima volta che il primo cittadino esprime solidarietΓ  al popolo palestinese: giΓ  in passato aveva proposto di esporre la bandiera palestinese davanti a tutte le case comunali, un gesto simbolico che non ha ricevuto la risonanza auspicata. Oggi perΓ² rilancia con determinazione:

Β«Davanti al genocidio, davanti a crimini di guerra ingiustificabili, il silenzio non Γ¨ concessoΒ», dichiara senza mezzi termini.

Accanto a una scuola, il murales assume un significato ancora piΓΉ potente. È un invito rivolto proprio ai piΓΉ giovani a non voltarsi dall’altra parte, a riconoscere il valore della vita, della giustizia, della solidarietΓ  tra popoli.

L’artista Salvatore Raso, originario di Cinquefrondi e conosciuto per il suo impegno nel trasformare l’arte pubblica in strumento di memoria e riflessione, ha abbracciato con convinzione il progetto:

Β«Lo dedico al bianco dell’innocenza e ai grigi degli sguardi che si voltano dall’altra parte, che pesano come macerie, sui loro e sui nostri corpiΒ», ha dichiarato.

In un tempo in cui il conflitto israelo-palestinese continua a mietere vittime, soprattutto tra i piΓΉ vulnerabili, quest’opera diventa un gesto di coraggio civile. Dimostra che anche da una piccola comunitΓ  si puΓ² lanciare un messaggio forte, scegliendo di non essere indifferenti.

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