Da oltre dieci anni la Cineteca della Calabria, con sede a Catanzaro dove opera con l’Amministrazione Comunale come Casa del Cinema, presenta al Salone internazionale del libro di Torino le novitΓ  editoriali, a dimostrazione di una grande vitalitΓ , che ha portato questa istituzione a realizzare lavori importanti su temi e figure del cinema in Calabria. Basta citare Elio Ruffo: Tempo di Cinema; Tony Gaudio cinematographer / Una storia ritrovata; Vittorio De Seta Lettere dal Sud; Francesco Misiano: Cinema e rivoluzione, solo per ricordare qualche titolo. Viene proposta una Calabria cinematografica positiva con la sua rappresentanza di autori, registi, direttori della fotografia, produttori e sceneggiatori che hanno lasciato un’impronta nella storia del cinema che non tutti conoscono. Questa la β€œMission” della Cineteca della Calabria, presieduta da Eugenio Attanasio, che ha fatto scoprire personaggi e figure inedite del cinema internazionale come Franc esco Misiano, Tony Gaudio, Nicholas Musuraca, e che ha avviato grandi progetti di recupero e ristampa di pellicole che conserva nei propri archivi. “Fra i tanti meriti del Presidente della Cineteca Attanasio – ha piΓΉ volte evidenziato nelle piΓΉ prestigiose manifestazioni culturali il giornalista professionista Luigi Stanizzi – c’Γ¨ quello, impagabile, di avere fatto scoprire e conoscere grandi personalitΓ  della nostra terra anche a noi stessi calabresi”.

Si rinnova quindi anche quest’anno nello stand della Regione Calabria, la presenza della Cineteca presso il padiglione Oval, con ben due pubblicazioni.Β  L’avventura del cinematografo con Corrado Alvaro / Cineromanzi 1936/1950, una elegante pubblicazione che raccoglie una serie di cineromanzi tratti da film ai quali collaborΓ² lo scrittore di San Luca, che ebbe una intensa carriera di sceneggiatore e critico cinematografico. L’evento rappresenta un’importante occasione per riscoprire e valorizzare la figura dello scrittore di San Luca e il suo importante contributo nel mondo del cinema italiano, in un periodo molto fiorente grazie agli interventi voluti dal regime. Lungi dall’essere esaustiva sulla complessa e variegata attivitΓ  di Alvaro come sceneggiatore, dal primo film L’angelo ferito passando per quelli piΓΉ celebri Casta Diva, Noi Vivi, Caccia Tragica, Riso Amaro, sono ben ventisette i film scritti da Alvaro che hanno contribuito alla storia del cinema italiano.

La matrice letterariaΒ  Γ¨ evidente nell’Alvaro che opera sul versante cinematografico, non solo quando crea personalmente i soggetti e le sceneggiature cinematografiche, ma anche quando rielabora in tutto o in parte testi letterari di altri autori che, si badi bene, sono intellettuali di levatura internazionale: Terra di nessuno, sceneggiatura di Alvaro e Stefano Landi Γ¨ tratto da due distinte novelle di Pirandello, Dove Romolo edificΓ² e Requiem aeternam dona eis domine; Noi vivi e Addio Kira dal romanzo di Ayn Rand; Carmela per la regia di Flavio CalzavaraΒ  dall’omonima novella di Edmondo De Amicis; Una donna tra due mondi di Goffredo Alessandrini è  ricavato da un romanzo di Ludwig vonΒ  Wohl; Resurrezione del 1944 per la regia di Flavio Calzavara Γ¨ una riduzione cinematografica del romanzo di Leone Tolstoj, il diario di una donna amataΒ  per regia del tedesco Kosterlitz si richiama aΒ  Maupassant; Storia di una capinera realizzato da Gennaro Righelli Γ¨ strutturato su un soggetto tratto dal noto romanzo di Giovanni Verga. L’albero di Adamo di Mario Bonnard, Γ¨ realizzato da un soggetto tratto dalla commedia il successo di Alfredo Testoni; Una notte dopo viene chiamato come sceneggiatore assieme all’altro calabrese, Raul Maria De Angelis; in Solitudine, di Livio Pavanelli, lavora in collaborazione.

Per altri film invece la partecipazione di Alvaro Γ¨ proprio come soggettista originale, e sono Febbre di Primo Zeglio e Donne senza nome di GΓ©za von RadvΓ‘nyi. Casta Diva di Carmine Gallone, invece, appartiene al cosiddetto filone operistico e si richiama alla celebre romanza della norma di Vincenzo Bellini e alle vicende sentimentali del compositore catanese. L’Alvaro sceneggiatore con la sua attivitΓ  dimostra di partecipare intensamente a quel cinema di nuove tendenze propugnato in Italia da Emilio Cecchi e, difatti, le sceneggiature del tempo, affidate a letterati di grande levatura, si presentano assai piΓΉ accurate e ricche di fini notazioni psicologiche; il paesaggio sino ad allora trascurato conquista un ruolo di rilievo e si afferma un nuovo linguaggio nello spettacolo cinematografico. La seconda Γ¨ l’edizione in DVD de Il Bacio di Mary Pickford musicato da Marcello Capra. Il film di montaggio racconta la visita a Mosca di Douglas Faibankd junior e Mary Pickford nel 1926 per lanciare le industrie cinematografiche Mezrabom delle quali era presidente Francesco Misiano, uomo del dialogo Usa-Urss e grande animatore internazionale. URSS, periodo liberista della Nep (1921-26). L’evento, segue la presentazione del volume Francesco Misiano Cinema e rivoluzione svoltosi a New York, in occasione delle iniziative per i 140 anni dalla nascita di Francesco Misiano, presso la Cuny in novembre e caratterizza l’impegno dell’istituzione calabrese nel valorizzare questa grande figura del cinema internazionale nativa di Ardore. Un aspirante cascatore, maschera di cinema a tempo perso, s’innamora di una bella spettatrice. La giovane emancipata non lo corrisponde, a causa di un’altra passione.

È afflitta da β€œamericanite”, sorta di psicosi innescata dai serial americani. Il’inskij quindi si sottopone a indicibili prove per essere all’altezza dei modelli stranieri. Al suo primo ingaggio come controfigura, riceve fortunosamente il bacio di Mary Pickford (realmente in visita a Mosca durante le riprese). CosΓ¬ assurge a semidio dell’establishment cinematografico. Ma se ne pentirΓ  repentinamente, per gettare la maschera e, infine, riconciliarsi con i sani valori di una societΓ  comunista senza divi, nΓ© manie. Esperto nella regia di film a episodi, Komarov realizza una delle tante commedie finanziate dal Soccorso Operaio Internazionale (MeΕΎrabpom-film). Il film ironizza sulle maschere di genere, per liquidarle (Robin Hood, Tarzan, Zorro, Harry Pill). In modo bizzarro, si coniuga la fiction alla cronaca, secondo una prassi in voga sin dai tempi dei montaggi misti degli agitkΓ  (1918-22). Si sfrutta da un lato il girato in studio, dall’altro le riprese β€˜dal vero’ della missione russa.

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