Un pomeriggio di preghiera e comunione, quello trascorso insieme da circa 200 catechisti della Diocesi di Lamezia Terme, provenienti da 46 parrocchie, che hanno compiuto il loro pellegrinaggio giubilare presso la Basilica Santuario Maria SS. delle Grazie di Visora, in Conflenti. La maggior parte partiti con tre pullman da Lamezia Terme e molti altri dai paesi limitrofi a bordo delle proprie auto, si sono ritrovati tutti, in un pomeriggio piovoso, ad attraversare la porta di una delle chiese giubilari della Diocesi. Una meta scelta con cura, per consentire la partecipazione anche ai piรน lontani geograficamente, e che si รจ rivelata veramente benedetta.

La pioggia battente allโ€™arrivo, che ha impedito il pellegrinaggio a piedi fino alla porta, non ha perรฒ tolto solennitร  alla preghiera giubilare condotta da don Antonio Brando, direttore dellโ€™Ufficio catechistico diocesano (Ucd), prima dellโ€™inizio della Santa Messa.

In questo contesto di preghiera, i catechisti si sono prestati alla simbolica dinamica di firmare con il proprio nome una tela bianca, che portava solo la scritta โ€œEccomiโ€, riempiendola di coloratissimi autografi.

Lโ€™ingresso del vescovo, monsignor Serafino Parisi, e degli altri sacerdoti (don Adamo Castagnaro, rettore della basilica, don Marco Mastroianni, don Antonio Stranges) ha dato inizio ad una Santa Messa molto partecipata, nel corso della quale le parole dellโ€™omelia di monsignor Parisi hanno tracciato linee guida molto particolari per la missione del catechista.

Partendo dallo stupore per le letture particolarmente adatte al contesto di quel giorno, salmo compreso (โ€œAndate in tutto il mondo e proclamate il Vangeloโ€), ma, in realtร , lodando il Signore che sempre ci precede con la sua Parola, monsignor Parisi ha proseguito, basandosi sulle stesse, per evidenziare le caratteristiche che dovrebbe avere ogni catechista. ย Ha iniziato con la capacitร  di riuscire a toccare il cuore di chi gli รจ affidato per la catechesi (essenzialmente, i piccoli, ma anche gli adulti cosiddetti โ€œricominciantiโ€), cosรฌ come Gesรน fece con San Paolo, come descritto, appunto, nella prima lettura (At 9,1-20), non limitandosi a distribuire solamente informazioni piรน o meno corrette su Gesรน; ha proseguito con la capacitร  di far cambiare lo sguardo ai nostri ragazzi o adulti, trasformandolo in uno di fede, esattamente come successe a San Paolo, nel momento in cui i suoi occhi persero le squame, dopo essere stati accecati dallโ€™incontro conย  Gesรน.

La terza suggestione monsignor Parisi lโ€™ha tratta dal cap. 6 del Vangelo di Giovanni (Gv 6,52-59), in cui si parla del pane di vita eterna, lโ€™Eucarestia, โ€œalimento che dร  forza alla nostra vita, che ci mette tra noi in comunione, che ci lega, perchรฉ tra di noi che mangiamo quella carne cโ€™รจ lo stesso legame che appartiene alla Trinitร  di Dioโ€. La Parola e anche lโ€™Eucarestia, allora, โ€œdiventano segno delle relazioni possibili tra noi, relazioni di persone riconciliate, serene e capaci, perchรฉ si nutrono della stessa carne, di vivere nella loro vita il riflesso della comunione che รจ nella vita stessa di Dioโ€.

Dunque, parole importanti, quelle del vescovo, ma anche benauguranti e ricche di speranza: ha sottolineato lโ€™importanza di non scoraggiarsi se apparentemente non si ottengono risultati; alla fine, ogni ragazzo, toccato nel cuore e trasformato nello sguardo potrebbe evolversi, come dice San Paolo di sรฉ stesso, โ€œda persecutore ad apostolo delle gentiโ€. E ancora, lโ€™importanza, di fronte a questo programma cosรฌ impegnativo, di ricordarsi che โ€œil Signore ci darร  la forza di accettare questa consegna nella disponibilitร  a compiere la sua volontร โ€, e soprattutto la necessitร  di essere empatici nel costruire rapporti di vera fiduciaย  e conoscenza, soprattutto con i bambini e i ragazzi apparentemente piรน problematici, da non liquidare sbrigativamente con โ€œformule da cartella clinica: noi non dobbiamo curare la malattia, ma accarezzare la persona, con quel modo tenero di Dio che cambia il cuore e dร  uno sguardo rinnovatoโ€.

Il vescovo ha quindi toccato ancora una volta il tema della inclusione delle persone con disabilitร , uno degli impegni principali del suo episcopato, soprattutto nella imminente preparazione e realizzazione delle attivitร  estive. Ha, infine, concluso con una preghiera: โ€œIn questo momento giubilare chiedo al Signore di dare ad ognuno di voi, con tutti gli strumenti adeguati, la capacitร  di leggere la storia dellโ€™altro, perchรฉ il Signore vi possa operare con la forza della sua parola, nutrimento della nostra vitaโ€.

I canti del coro di Conflenti hanno sottolineato magistralmente i vari momenti della liturgia, accentuandone la sacralitร , mentre foto ricordo finali tra gruppi di catechisti di parrocchie e vicarie diverse hanno riportato unโ€™atmosfera informale e rilassata, presupposto di nuovi rapporti e collaborazioni future, che era ciรฒ che auspicava lโ€™Ucd, proponendo un pellegrinaggio giubilare cosรฌ strutturato.

Lโ€™equipe dellโ€™Ufficio Catechistico Diocesano di Lamezia Terme

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