Β«Dobbiamo portare al Parlamento Europeo lo scandalo della sanitΓ  calabrese perchΓ© c’è una questione di diritti negati ai cittadini e c’è un puzzo insopportabile di mafia, di compiacenza. Serve una strategia europea per i territori fragili e abbandonati e la risposta non Γ¨ il ponte sullo Stretto, ma riprendere la filosofia del PNRR, quella dell’Europa che investe dove c’è bisognoΒ».

È uno dei passaggi piΓΉ significativi dell’intervento dell’europarlamentare del PdΒ Sandro RuotoloΒ che, insieme al gruppo β€œSocialisti e Democratici” al Parlamento Europeo ha organizzato la due giorni dal titolo β€œUn Sud protagonista per cambiare l’Italia, l’Europa e battere le destre” che si Γ¨ appena conclusa al Grand Hotel President diΒ Siderno.

Davanti a un folto pubblico composto da militanti, simpatizzanti e cittadini desiderosi di dare il proprio contributo d’idee per costruire insieme un’alternativa al governo regionale e nazionale, ha fatto gli onori di casa il sindaco di Siderno (e dirigente nazionale Pd)Β Mariateresa Fragomeni, fondatrice del circolo cittadino democrat che ha supportato l’iniziativa accogliendo positivamente l’approccio pratico e operativo voluto da Ruotolo Β«che – ha spiegato Mariateresa Fragomeni – mantiene le proprie promesse, vista l’attenzione costante ai territori, alla Calabria e a Siderno che ha sempre manifestato e continua a dimostrareΒ».

La due giorni, che ha portato Siderno al centro del dibattito politico regionale e nazionale, si Γ¨ aperta con un dibattito sul tema dell’immigrazione, intesa come fenomeno da governare con umanitΓ  e responsabilitΓ , moderato dall’editore de β€œLa Riviera” Rosario Condarcuri. Dopo l’introduzione diΒ Mariateresa Fragomeni, sono intervenuti il segretario cittadino del Pd di CrotoneΒ Annagiulia CaiazzaΒ che, ricordando il rapporto di collaborazione instaurato con le Ong, ha detto che Β«le politiche migratorie vanno regolate, non scansate. CosΓ¬ l’immigrazione Γ¨ ricchezza culturale ma anche economicaΒ», mentre il capogruppo dem in consiglio regionaleΒ Domenico BevacquaΒ ha aggiunto cheΒ Β«nelle politiche migratorie i sindaci non possono essere lasciati soliΒ». Particolarmente toccante l’intervento del parrocoΒ Padre Francesco Carlino, missionario in Africa e che per anni ha preso parte alle fasi successive agli sbarchi di migranti al Porto di Roccella Jonica. Dopo aver ricordato le responsabilitΓ  dell’Europa per le politiche colonialiste nel continente nero, ha aggiunto cheΒ Β«chi alimenta nazionalismi va a incentivare logiche patologiche di odio. GesΓΉ, alla fine della vita, ci interrogherΓ  sull’amore. Nessun razzista potrΓ  mai eludere la veritΓ  ultima del vangeloΒ».

Ha conclusoΒ Sandro Ruotolo, dicendo, tra l’altro, cheΒ Β«la prima cosa che dovremo fare, quando arriveremo al governo, Γ¨ abolire la legge Bossi-Fini e ripristinare quella solidarietΓ  fissata nei principi costituzionaliΒ».

Quindi, guardando alla prossima sfida elettorale delle elezioni regionali in Calabria, la dirigente del gruppo Donne Democratiche della provincia di Reggio Calabria Barbara Panetta ha moderato l’incontro sul tema β€œPer una Calabria libera, giusta e protagonista”, introdotto dalla presidente dell’assemblea regionale del Pd CalabriaΒ Giusy Iemma. E il ruolo trainante del Partito Democratico nella costruzione dell’alternativa al centrodestra di Occhiuto Γ¨ stato ribadito dalla presidente dell’assemblea provinciale regginaΒ Tania Bruzzese, dal senatore (e segretario regionale del Pd)Β Nicola IrtoΒ e dal dirigente regionaleΒ Carlo Guccione, da sempre attento alle tematiche riguardanti la sanitΓ . Quest’ultimo, si Γ¨ concentrato particolarmente sugli effetti della legislazione specialeΒ Β«che – ha detto – consegna a un presidente di Regione e Commissario della SanitΓ  calabrese come Occhiuto anche il ruolo di commissario alla costruzione della nuova rete ospedaliera, dandogli in mano una dotazione di un miliardo e mezzoΒ che puΓ² essere fonte di consenso e interlocuzioni a un anno e mezzo dalle elezioni, mentre l’emigrazione sanitaria aumenta e quasi il 5% dei calabresi rinuncia a curarsiΒ», aggiungendo cheΒ Β«in Calabria ci sono troppi centri di spesa. La centralizzazione degli acquisti ci farebbe risparmiare almeno 300 milioni di euro, togliendoli agli appetiti torbidi e β€˜ndranghetisticiΒ».

Il deputato ed ex ministroΒ Andrea OrlandoΒ ha rivolto una stoccata al Governo Meloni quando ha detto cheΒ Β«Essere europei al 100% e guardare al Mediterraneo Γ¨ una cosa; volere rapporti privilegiati con gli Stati Uniti Γ¨ un’altra perchΓ¨ per il Sud cambia completamente la prospettiva. L’Africa puΓ² essere, invece, una grande risorsaΒ», bocciando la Zes unica che reputaΒ Β«un modo di rinunciare a individuare delle prioritΓ : trovare indifferenza nelle differenze. Lo stesso ponte sullo Stretto Γ¨ una Zes unica dal punto di vista metodologicoΒ», allargando cosΓ¬ il campo sulla costruzione di un’alterativa al governo nazionale tale da assegnare un ruolo prioritario al Mezzogiorno d’Italia. Questo Γ¨ stato il tema del dibattito conclusivo della prima giornata, moderato dal segretario del circolo cittadino di BiancoΒ Giusy FalzeaΒ e che ha registrato gli interventi della coordinatrice regionale delle Donne DemocraticheΒ Teresa Esposito, della consigliera regionaleΒ Amalia Bruni, dello stessoΒ Nicola IrtoΒ e del capogruppo Pd al SenatoΒ Francesco Boccia, mentre il protagonismo del Sud Italia Γ¨ stato approfondito dall’incontro di apertura della seconda giornata, moderato daΒ Mariateresa FragomeniΒ e nel quale sono intervenuto il segretario della federazione di Reggio CalabriaΒ Antonio Morabito, il presidente del consiglio comunale di CosenzaΒ Giuseppe Mazzuca, l’ex consigliere regionaleΒ Luigi TassoneΒ e il deputato e responsabile nazionale del Pd per il MezzogiornoΒ Marco Sarracino, che oltre a ribadire l’impegno del Pd e della segreteria guidata da Elly Schlein a tenere nella massima considerazione il Sud Italia come assoluta prioritΓ  programmatica, ha raccolto le proposte di molti militanti che sono intervenuti.

E la soddisfazione per l’ottima riuscita della due giorni Γ¨ stata espressa a chiare lettere daΒ Sandro RuotoloΒ all’inizio dell’incontro conclusivo, moderato dall’editore di Telemia Giuseppe Mazzaferro. Ha ricordato l’impegno del 40% dei fondi PNRR per il Mezzogiorno e ha dato notizia dell’appello che il suo gruppo al Parlamento UE ha condiviso con quello dei Popolari e della Sinistra in cui viene ritenuta intollerabile la crisi di Gaza, accogliendo la proposta della sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi di far partire da lΓ¬ una grandeΒ manifestazione pro Gaza. Ha difeso la scelta di votare per il no al riarmo e sΓ¬ a una difesa comune europea, ribadendo l’importanza del voto ai cinque referendum di giugno e chiudendo con un concetto cardine del Pd:Β Β«dobbiamo essere il partito degli elettori e non degli elettiΒ».

Le conclusioni sono state affidate al capodelegazione Pd al Parlamento EuropeoΒ Nicola ZingarettiΒ che ha scaldato i cuori dei numerosi presenti quando ha esordito dicendo: Β«sono qui per lanciare un messaggio: c’è bisogno di noiΒ». Una vera e propria adunata, la sua, per combattere insieme fino a sconfiggere quella che ha definito la peggiore destra di sempre. Β«Dobbiamo essere forti e organizzati – ha spiegato – per ricostruire un sentire comune, perchΓ© ritorna originale il motivo per il quale facciamo politica: la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono la dignitΓ  della personaΒ». Dopo aver richiamato piΓΉ volte i principi fondanti della Costituzione e del Manifesto di Ventotene, ha lanciato l’ennesimo richiamo all’unitΓ  delle forze alternative alla destra, puntando Β«sulla speranza che fa la differenza, che – ha detto – Γ¨ il motore della partecipazione in un tempo in cui il mondo Γ¨ precipitato verso l’angoscia senza speranza, il terreno in cui prospera la destraΒ». Sulla sanitΓ  ha detto che Β«la differenza tra noi e chi sostiene la Meloni Γ¨ che noi pretendiamo che il diritto alle cure si eserciti con la tessera sanitaria; loro con la carta di creditoΒ», chiudendo sul ruolo del Pd Β«che Γ¨ quello di offrire un’alternativa alla rassegnazione, come facciamo a Siderno e in tanti altri comuniΒ» e Β«costruire alleanze sociali, riaccendere la speranza di una riscossa popolare per la dignitΓ Β».

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