di Pasquale MuiΓ 

Continua il dibattito e la discussione sui contenuti del libro di Adriana Toman: β€œPregiudizio di Stato. Quell’Italia a sovranitΓ  limitata. Il caso Oliverio” presentato qualche giorno addietro a Reggio Calabria.

La giornalista nel suo lavoro denuncia il pregiudizio politico nei confronti della Calabria. Un pregiudizio che ne mortifica le potenzialitΓ , condiziona negativamente la vita sociale e l’economia, comprime i diritti e la democrazia.

Sulla scia del dibattito che si Γ¨ sviluppato, non soltanto negli ambienti politici, ma anche nel mondo dell’economia locale e tra gli osservatori il lavoro della Toman sarΓ  presentato giorno 23 febbraio, alle ore 17,30 presso il salone della biblioteca di Palazzo Nieddu a Locri.

A discutere delle vicende calabresi che l’autrice prende in esame, un gruppo di figure di eccellenze tra avvocati, scrittori, sindaci e giornalisti che saranno condotti e punzecchiati dal giornalista Rosario Candarcuri. All’incontro culturale ha assicurato la presenza anche l’autrice del libro. Si parte dal concetto di un pregiudizio nei confronti della Calabria. La scrittrice dopo avere recuperato documenti, prove e studiato profondamente la realtΓ  calabrese, non solo, degli ultimi decenni ha deciso di dare alle stampe il libro.

β€œ… i tempi erano maturi e, dopo aver raccolto un infinitΓ  di documenti e prove, era arrivato il momento di rendere giustizia a questa terra”; β€œvivo in Calabria da quando ho quattro anni – ha raccontato Toman –. Amo questa terra che ha sempre rappresentato un sogno al quale ricongiungermi. Non possiamo continuare a lamentarci e aspettare che siano gli altri a fare qualcosa per noi. Siamo noi stessi che dobbiamo pretendere giustizia. PerchΓ© dobbiamo sentire la mortificazione continua dell’identitΓ  calabrese?”.

Un libro denuncia e che si sofferma in particolare, sul caso giudiziario dell’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Proprio all’indomani della vicenda giudiziaria Adriana Toman ebbe la conferma che la Calabria era negativamente vista e rappresentata ai poteri centrali che sedevano sugli scranni della politica nazionale.

β€œDue noti esponenti della politica romana molto noti, sono rimasti a cena da noi – racconta- e durante il corso della serata si Γ¨ ovviamente trattato l’argomento politica e, senza troppi giri di parole, ci Γ¨ stato detto: β€˜voi potete fare quello che volete ma non c’è speranza di portare avanti il vostro progetto politico perchΓ© voi siete colpevoli di essere calabresi e quindi siete colpevoli a prescindere’. Quel β€˜voi siete colpevoli a prescindere’ – conclude Toman – mi ha talmente segnata nel profondo che mi Γ¨ bastato”.

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