
I migliori ricordi della vita diventano tali dopo averli vissuti con spensieratezza, quella di chi non sa di vivere un momento che riemergerà negli anni per consolare quelli peggiori; prende forma nella condivisione con coloro che da allora ci saranno amiche e che domani diverranno incancellabili, consolidandosi in un legame imperituro.
Camini, il grazioso borgo già simbolo di accoglienza, è stata la meta prescelta per una classe di Terlizzi, un comune del Baresotto, per un’esperienza di alternanza scuola-lavoro… quella che per qualcuno meriterebbe il nome di gita scolastica… un viaggio in cui crescita e affiatamento si miscelano alla perfezione, creando una pozione alchemica che è elisir di gioia e unione.

Ventidue ragazze, accompagnate da tre professori, armate solo degli occhi brillanti della voglia di scoprire e alate della giovinezza che ricerca panorami da disegnare nella memoria. Arrivate su un pullman straniero che ha incuriosito i cittadini di Camini per poi, sin dal primo passo sul suolo Calabrese, diventare parte di un insieme, integrandosi, adattandosi e imparando usanze come fossero sempre state loro.
Camini, col suo primo cittadino Pino Alfarano e il Responsabile della cooperativa Jungi Mundu Rosario Zurzulo sanno ormai da anni cosa voglia dire accoglienza, e come includere e accettare… ma un plauso và all’intera popolazione del paese, primi sostenitori e veri fautori dell’inclusione, uomini e donne che accettando ogni diversità insegnano l’uguaglianza come un motivo di miglioramento, che con naturalezza hanno accolto le visitatrici come avessero da sempre fatto parte di loro.

Il Borgo ha spalancato le proprie porte, anche quelle più piccole, lasciandole libere di scoprire i passaggi labirintici dei vicoli stretti e delle scorciatoie simili a pertugi che accorciano i tragitti, sperimentando le ripide salite paesane per chiedersi allibite come i novantenne di paese vi arranchino tranquilli.
I sorrisi e le risate dell’arrivo si sono tramutare, dopo soli cinque giorni, nelle lacrime che vorrebbero allontanare gli addii… dimostrando che anche se gli accenti e le usanze siano differenti, il liquido perlato della tristezza resta uguale per tutti… e che appena consumate e asciugate dal volto si tramutano in memoria, consolidando amicizie nuove e rubando un petalo di cuore che convivrà con loro per sempre.
Torneranno in Puglia con un pezzo di Calabria, lasciando la propria impronta a colmare il vuoto di ciò che hanno strappato dal petto di alcuni cittadini… queste ragazze che hanno svolto le attività di paese che l’immigrazione ha rifatto vivere, cimentandosi in opere in ceramica grazie alle spiccate doti di Rosy Ruberto e Francesco Serratore, osservando con attenzione mestieri antichi come i liutai, i laboratori artistici su materiale di riciclo a cura di Milena Montagnese, Giuliani Ienco e Caterina Niutta delle manifatture tessili Ama-la, le creazione delle sartorie artigianali gestite da Hussain Syed Shabbar e Hussain Ishart Shabbar, il laboratorio di panificazione e pizzeria di Siddik Abu Bakkar, oltre alla falegnameria di Pino Passarelli.

I professori accompagnatori del polo liceale SYLOS-FIORE: Prof.ssa Cinzia Monica Cirillo una donna forte e simpatica al contempo, la Prof.ssa Nicla De Nicolo che traspare con i suoi dolci occhi comprensione ed empatia e, ultimo solo per galanteria, il Prof. Francesco Casarola che ha scoperto che nelle sue origini scorre un po’ di sangue Caminese, oltre al dovuto ringraziamento alla Preside Prof. Anna Maria Allegretta.
La storia di un viaggio, che rimarrà nelle foto e in qualche riga scritta, è ormai giunto al termine con i suoi dovuti ringraziamenti confermando la riuscita di un progetto che potrebbe essere riprodotto per altri giovani. Le associazioni e la popolazione di Camini sono pronti ad accogliere nuovi ospiti, per trovare nuovi amici e sdoganare lo spirito di accoglienza che contraddistingue questo paese, ormai simbolo indiscutibile di fratellanza.
