CHIUDE QUESTA SERA SETTE LIBRI PER SETTE SERE E ARTE PER SETTE SERE

Settima ed ultima serata di Arte per Sette sere e Sette libri per Sette Sere 2022. A partire dalle 18,30, Alberto Trifoglio, pittore già noto ed affermato, esporrà le sue ultime opere. Testimone delle tradizioni popolari, la sua pittura accesa e cromatica, l’artista traspone su tela l’anima di quella Calabria culturalmente e antropologicamente ricca, che solo chi dotato di sensibilità umana e artistica riesce a cogliere.

Alle 21,30 Simona Masciaga dialogherà con Giuseppe Squillace ne “I balsami di Afrodite” ed Aboca. Docente universitario di Epigrafia presso l’Università della Calabria, Giuseppe Squillace offrirà un saggio storico su medici, patologie, farmaci e cosmesi nell’età antica, basandosi sulle principali fonti letterarie greche e latine e ricostruite in una certosina ricerca. La figura di Afrodite, da sempre legata a balsami, unguenti, medicamenti diviene punto di partenza nella nascita di vere scuole di medicina e farmacologia nell’antichità laddove la medicina laica si confronta con la medicina religiosa, dove i rimedi naturali si mescolano anche alle credenze popolari.

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La serata sarà allietata da musiche eseguite da Felice Saccà.

Ieri sera protagonista è stato Vito Teti che ha dialogato con Chiara Spadaro e Domenico Talia sul suo ultimo romanzo “La Restanza”. Autore di spicco nella letteratura contemporanea, Vito Teti, docente di Antropologia presso l’UNICAL, nella sua opera narra gli aspetti intimi ed interiori umani dove il diritto di partire e restare sono poli di scelte della storia dell’umanità. Restanza significa sentirsi ancorati e altresì spaesati in un luogo amato, da proteggere e al contempo da rigenerare radicalmente.

Al pomeriggio è stata la volta di Rocco Sgambelluri e la sua scultura lignea. L’artista, discendente da famiglia di ebanisti e scultori del legno, docente di Educazione Fisica in quiescenza, con le opere esposte ha dimostrato una notevole abilità e manualità corredata da esemplare estro artistico. Il legno, materiale povero e facilmente reperibile, tra le sue mani prende forma e vita: la creazione delle sue opere assumono sia valenza artisticamente comunicativa, proveniente da una cultura raffinata e complessa che sensibilità umana. I suoi manufatti sono il risultato di una completa sintesi tra natura-uomo e comunità dei luoghi nel rispetto dell’ambiente; ulivo, quercia, pino e abete impiegati nelle realizzazioni ne sono la rimostranza.