PRESENTATA A SIDERNO LA RASSEGNA”SETTE LIBRI PER SETTE SERE”

Presentata, nel giardino della Biblioteca La Torre di via Reggio 1 a Siderno, la nona edizione di “Sette libri per sette sere”. La rassegna di libri organizzata dall’Associazione Culturale ALB (Amici del Libro e della Biblioteca di Siderno). Sette libri e sette autori che a partire dal 27 luglio al 2 agosto si alterneranno con inizio alle ore 21,30 nella presentazione delle loro ultime opere. A colloquiare con gli autori alcuni dei soci dell’Associazione. La rassegna dell’edizione 2022 vedrà presenti autori con una storia e un peso culturale, particolare nel panorama della letteratura non solo meridionale.

Ad aprire la rassegna il 27 sera Donatella Di Cesare con “Il complotto al potere”. Un testo di Einaudi pubblicato nel 2021.

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Donatella Di Cesare, si è perfezionata soprattutto in Germania, prima all’Università di Tubinga, poi a quella di Heidelberg, dove è stata allieva di Hans-Georg Gadamer, occupandosi di fenomenologia ed ermeneutica filosofica, di cui ha offerto una visione vicina al decostruzionismo di Jacques Derrida.

Nella sua ultima fatica la Di Cesare affronta il complottismo non è un delirio né una menzogna, non è un crampo mentale né un argomento fallace. Piuttosto è un problema politico. Questo libro, che su uno sfondo storico considera gli aspetti inediti di un fenomeno planetario, non si associa alla vulgata anticomplottista, ma propone una visione originale in cui il complotto è lo spettro di una comunità frantumata. Chi c’è dietro? Chi tira le fila? Il mondo, ormai illeggibile, ha un lato nascosto, un regno segreto, quello dello Stato profondo e del Nuovo Ordine Mondiale, dove si architettano piani, si manipolano informazioni, si controllano pensieri. Di questo colloquieranno con l’autrice Luciano Figliomeno e Francesco Martino.

La sera successiva sarà la volta di Vincenzo Staiano. Il direttore artistico del festival “Rumori Mediterranei” farà immergergere gli appassionati di musica nel mondo del jazz e dei suoi protagonisti, attraverso laa storia di una star della scena jazz americana. “Sono le prime ore di giovedì 6 luglio 1961 di una calda notte d’estate e un giovane giace morto su una strada vicino a Geneva, a 300 miglia da New York, il suo corpo è bruciato e senza possibilità di riconoscimento. In pochi istanti, a soli 25 anni, la vita di Scott LaFaro, uno dei bassisti più innovativi nella storia del jazz, è finita. “Solid” non è né una biografia, né un saggio musicologico, ma solo uno studio, un ritratto di Scott LaFaro. A livello biografico, ci sono solo alcuni passaggi che ricordano il periodo della sua infanzia e adolescenza a Geneva, e la storia inedita dei nonni paterni che erano emigrati negli Stati Uniti dalla Calabria. “Solid” è “un’altra parola su Scott” scritta principalmente utilizzando i dati forniti da alcuni autorevoli studiosi americani e francesi e quelli riportati da un sito web incentrato sul giovane musicista italo-americano”. Si tratta di materiale totalmente inedito in Italia e tradotto dall’autore.

Pubblicato nel marzo di quest’anno il terzo libro À Rebours di Vincenzo Romeo è un viaggio nel passato per illustrare a un amico piemontese la Calabria e la sua storia sulle tracce dell’antica regia strada per le Calabrie. Con Romeo discuterà delle bellezze ma anche delle criticità della Calabria Mimmo Sorace.

Giovedì 28 sarà la volta di Antonio Pagliuso con “L’arazzo algerino”. Antonio Pagliuso è nato a Lamezia Terme (CZ) nel 1990. Scrive per la rivista culturale “Glicine”. È formatore nei laboratori di editoria e autore del romanzo Gli occhi neri che non guardo più (Talos Edizioni, 2017). Con l’ultima sua fatica si pone all’attenzione dei lettori. L’arazzo algerino è una domanda: Può un pregiudizio indirizzare il corso di una vita? Riaccendersi per bruciare nuove esistenze? Cercheranno di scoprirlo Antonio ieracà e Antonio Toscano colloquiando con l’autore.

Maurizio Diano, con il suo “I piccoli borghi? Non sono solo presepi” si presenterà sera di sabato 30 luglio, quando colloquierà con Pasquale Giurleo delle perle del nostro territorio. Il tema del futuro dei borghi in spopolamento ha stimolato appassionati interventi sulla grande stampa nazionale ed internazionale di autorevoli rappresentanti del mondo culturale e della ricerca delle professioni tecniche ma anche della sociologia, della politica, ecc. Molte e diverse sono le iniziative particolari, le esperienze innovative e le espressioni creative attuate da soggetti locali, istituzionali e non, in tanti siti belli e spesso sconosciuti eppure diffusi nel nostro territorio.

Il primo di agosto uno tra gli autori più apprezzati nel mondo della lettaruta conpemporanea: Vito Teti con “La Restanza” dove aartire e restare sono i due poli della storia dell’umanità. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare, edificando un altro senso dei luoghi e di se stessi. Restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente. La «restanza» è un fenomeno del presente che riguarda la necessità, il desiderio, la volontà di generare un nuovo senso dei luoghi. È questo un tempo segnato dalle migrazioni, ma è anche il tempo, piú silenzioso, di chi “resta” nel suo luogo di origine e lo vive, lo cammina, lo interpreta, in una vertigine continua di cambiamenti. La pandemia, l’emergenza climatica, le grandi migrazioni. A colloquiare con Vito Teti due illustri uomini di cultura come Domenico Talia e Chiara Spadaro.

Ultima sera con “I balsami di Afrodite” di Giuseppe Squillace. L’autore colloquierà con Simona Masciaga. La figura di Afrodite e il suo legame con medicamenti, piante curative e spezie fragranti rivive nelle pagine di questo saggio. Basato sulle principali fonti letterarie greche e latine, il lavoro offre un ventaglio di notizie e aneddoti su medici, patologie e soprattutto farmaci. Una farmacopea ricchissima, usata da re e regine, ma anche da gente comune, nella quale un posto di assoluto rilievo occupano ingredienti tratti da animali come la iena, il coccodrillo e il camaleonte, o da piante come il silfio, il dittamo, l’elleboro e la mandragora, il cui potere curativo contro le più svariate malattie divenne a tratti proverbiale. Durante la serata di chiusura l’esibizione al pianoforte di Felice Saccà.

Come da qualche anno accade, parallelamente alla presentazione dei sette libri, esporranno le loro opere per Arte per sette sere artisti come: Damocle, Mariella Costa; manuela Futia; irolamo Gullace; natura Mulino Tottari, Rocco Sgambelluri.