MIMMO LUCANO, UNA NUOVA POSSIBILE RINASCITA?

Giorni di ansia e di attesa per Mimmo Lucano che sta aspettando la conferma che le porte della speranza possano regalarglisi la ridiscussione della condanna in primo grado a 13 anni e 2 mesi.

Tutto grazie a un’intercettazione “sparita” e scovata nel processo d’appello grazie agli avvocati difensori. Una notizia che fa sperare nell’innocenza di Mimmo Lucano. Un piccolo tassello mancante che secondo gli avvocati è un “audio buono a invalidare mezzo processo”

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Così Lucano ora spera e dice: “Possiamo scrivere una nuova storia”

Dopo un lungo silenzio, nei giorni scorsi si è tenuta la seconda udienza del processo d’appello contro l’ex sindaco di Riace. La sua storia è oramai ben nota a tutti. Un uomo che ha rilanciato un piccolo paesino facendolo diventare una meta di accoglienza per tutte le persone in difficoltà.

Un uomo che è stato condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi per Associazione a delinquere, truffa, peculato, falso e abuso d’ufficio.

Un uomo che con la sua semplicità ha creato il conosciuto “Modello Riace”. Un sistema di accoglienza messo in pratica da Lucano che consisteva in diverse azioni intraprese poi nel corso degli anni, come: Aderire al sistema SPRAR, ottenere fondi per la ristrutturazione delle case dismesse e utilizzare come punto di accoglienza per le famiglie di rifugiati, riprendere le vecchie professioni come: Tessitura, lavorazione del vetro, etc etc…

Queste sono alcune delle “piccole cose” che Mimmo ha fatto durante la sua carica di Sindaco di Riace.