Diventano sempre più interessanti gli approfondimenti su Mario La Cava e Fortunato Seminara. La pubblicazione del carteggio Mario La Cava – Fortunato Seminara costituisce un contributo ulteriore ad una migliore comprensione della vita e dell’opera dei due scrittori calabresi, fra i più originali della letteratura italiana del Novecento. L’epistolario, accentrato soprattutto sul Ventennio fascista e l’immediato dopoguerra, illustra la volontà dei due giovani scrittori esordienti i quali, nonostante l’isolamento ed un contesto politico difficile, riescono a pubblicare con entusiasmo i primi scritti. Come tanti altri, Seminara non riesce ad evitare alcune ambiguità di fronte al Regime. La seconda parte dell’epistolario, invece, mette in scena due scrittori affermati ma dimenticati, in preda a numerose difficoltà per sopravvivere ma che, nonostante tutto, continuano a credere nella loro opera.
Del Carteggio, ma non solo, ne parlerà il 28 maggio al Caffè letterario che porta il nome dello scrittore di Bovalino, il critico letterario Giuseppe Italiano che colloquierà con Erik Pesenti Rossi sulla traduzione in lingua francese della tragedia Un giorno dell’anno. Un dramma in tre atti dell’autore calabrese Mario La Cava (1908-1988) ispirato a un evento reale vissuto dall’amico Saverio Montalto. Nel novembre del 1940 Montalto uccise la sorella e ferì il marito, che proveniva da una famiglia violenta. La Cava analizza questi fatti a posteriori e cerca di comprenderli, in una prospettiva di sintesi interiore. È la prima volta che un’opera di Mario La Cava viene tradotta in francese.
