Saranno due giorni in onore della lotta alla ndrangheta, in nome di Nicola Gratteri e di tutti i suoi collaboratori che lo affiancano nella titanica impresa di pulire dai tentacoli della ndrangheta non solo la Calabria. Lunedì 23 e martedì 24 maggio da parte delle Università Politecnica delle Marche e Urbino ci sarà il tributo al procuratore della Repubblica di Catanzaro con l’onorificenza del Dottorato di ricerca Honoris Causa in Management and Law, presso la Facoltà di Economia “G. Fuà” di Ancona e il giorno dopo ad Urbino la solenne cerimonia con la consegna nell’Aula Magna dell’Area “Paolo Volponi” del Sigillo di Ateneo. All’Università di Urbino, ci sarà la solenne cerimonia in onore del magistrato calabrese, ritenuto uomo chiave nella lotta alla ‘ndrangheta. La massima onorificenza d’Ateneo gli verrà conferita dal Magnifico Rettore Giorgio Calcagnini. Prima del prestigioso momento il procuratore capo di Catanzaro terrà, come protocollo impone, la sua lectio magistralis dal titolo “Storia segreta della ‘ndrangheta”. Dopo il Magnifico Rettore Gian Luca Gregori, seguirà la Laudatio del candidato da parte della Prof.ssa Caterina Lucarelli, coordinatrice del Dottorato di ricerca in Management and Law. Infine, si assisterà al momento del formale conferimento del Titolo di Dottore di ricerca da parte della Commissione giudicatrice composta da docenti UNIVPM.
Ad Ancona e Urbino saranno presenti anche due figure della cultura calabrese: Bruna Filippone e Palma Comandè. Bruna Filippone parteciperà alla cerimonia con un intervento programmato. Al termine donerà al procuratore un quadro con delle sue poesie stampate su pergamena. palma Comandè è stata invitata come autrice del romanzo “La Padrina”, con il quale la scrittrice ha tracciato un nuovo solco nella letteratura che si è occupata di ndrangheta. Palma Comandè è a Pescara e poi ad Urbino per parlare di legalità, per far emergere l’importanza che gli adulti hanno nell’educare le giovani generazioni alla legalità. La figura di Gratteri ecco allora che appare come simbolo di coraggio, come orgoglio calabrese. Nel suo intervento Palma Comandè – ci ha dichiarato – di volere affrontare il tema della legalità facendo prevalere l’importanza e la necessità di avere sempre di più figure, come quella di Nicola Gratteri.

Molto acuta la motivazione del conferimento della Laurea Honoris Causa: “Per aver svolto attività di ricerca applicata nelle materie del Diritto e dell’Economia, attraverso le sue indagini finalizzate al contrasto della criminalità organizzata e del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, conseguendo brillanti risultati in termini di ripristino della legalità e al contempo attività di ricerca teorica, riuscendo nel non facile compito di delineare l’unicità della struttura organizzativa della ‘Ndrangheta, di disvelare le sue modalità operative e persino – si legge nella motivazione -i suoi rapporti con i settori economici e con la politica, con ricadute nelle Regioni del Nord e finanche all’estero; per aver diffuso i risultati delle sue indagini-investigazioni-ricerche a studenti, a professionisti del settore, alla cittadinanza ed in ogni caso soprattutto ai giovani, con scopo formativo, educativo e di sensibilizzazione a favore della creazione di una rete ampia di legalità che impedisca le infiltrazioni criminali nell’Economia sana, dimostrando, pertanto, capacità ed attitudini riconducibili ad attività di ricerca, di didattica e di terza missione condotte sempre con spirito di servizio, abnegazione, sacrificio e coraggio”. Il giorno dopo, nell’Aula Magna dell’Area “Paolo Volponi” sarà l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo a conferire a Gratteri il Sigillo di Ateneo, riconoscendo al Procuratore della Repubblica di Catanzaro il ruolo di grande spicco nella lotta alla criminalità organizzata e in particolare alla ‘ndrangheta. Un evento frutto della collaborazione dell’Università di Urbino con l’Associazione Culturale Corrado Alvaro “Calabresi nelle Marche”. Nella motivazione si legge tra l’altro di un percorso al quale Gratteri “è sempre rimasto fedele: quello di coordinare indagini condividendo con gli altri soggetti della Procura difficoltà e successi. Non una scalata in solitaria, né tantomeno protagonismi ai quali l’opinione pubblica sembra ormai assuefarsi, ma un gioco di squadra condotto con una lungimirante professionalità, nutrita di passione civile. Sotto scorta dal lontano 1989, è da sempre nel mirino delle cosche affiliate alla ‘ndrangheta, alla mafia e alla camorra, per aver condotto operazioni sulla criminalità organizzata e sulle rotte internazionali del narcotraffico”.
𝑵𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒐𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒃𝒓𝒖𝒏𝒂 𝑭𝒊𝒍𝒊𝒑𝒑𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒐𝒏𝒆𝒓𝒂̀ 𝒂 𝑮𝒓𝒂𝒕𝒕𝒆𝒓𝒊