All’I.P.S.I.A. SIDERNO/LOCRI INCONTRI CON… IL TENENTE DEI CARABINIERI FRAMELI

La fine dell’anno scolastico è alle porte, gli studenti si ritrovano a dover raddoppiare, se non triplicare, l’impegno per essere protagonisti positivi del proprio percorso scolastico con la promozione. Non si ferma però l’attività didattica volta all’acquisizione di conoscenze e competenze attinenti all’insegnamento di “Educazione Civica”.

Il percorso va avanti e venerdì 20 maggio, con inizio alle ore 10:30, presso l’Aula Magna dell’I.P.S.I.A. di Siderno-Locri”, gli studenti delle classi terminali dell’Istituto Professionale parteciperanno ad un incontro con il Tenente dei Carabinieri in pensione Cosimo Sframeli, valoroso militare distintosi nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata nel nostro territorio e, per questo, insignito di numerose onorificenze. Da sempre impegnato, anche in qualità di giornalista e saggista, nel diffondere tra i giovani la cultura e la pratica della legalità e del rispetto delle regole della convivenza civile, il Tenente Sframeli avrà modo di catalizzare l’attenzione di un uditorio attento e partecipe, in un dialogo a più voci sul fenomeno della criminalità organizzata, moderato da Federica Roccisano, già Assessore al Welfare ed all’Istruzione della Regione Calabria

Pubblicità

Nota è infatti la capacità del Tenente Sframeli (peraltro già Docente presso scuole di formazione per allievi Carabinieri) di cogliere e rappresentare, in modo sintetico ed efficace, sia nelle conferenze che nelle numerose pubblicazioni, i tratti salienti del fenomeno criminale denominato ‘ndrangheta”. Come, ad esempio, quando in un suo libro afferma che la ‘ndrangheta, nella sua evoluzione, “si mostrava per ciò che realmente era: un sistema parassitario che fagocitava ogni forma di guadagno, ogni prospettiva di crescita economica, ogni libertà politica e che restituiva solo povertà e imponeva cieca sottomissione.

Sarà una sorta di viaggio a ritroso nella storia della lotta alla “ndrangheta”, narrato da un importante protagonista di questa lotta e quindi profondo conoscitore di questo fenomeno criminale, poiché infatti nel corso della sua quarantennale e prestigiosa carriera di militare e di comandante delle Stazioni dei Carabinieri di molti Comuni calabresi (tra cui Siderno, Bovalino, Bova Marina, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Vibo Valentia) ha dimostrato di saper affrontare la criminalità “a viso aperto”, specie negli anni più bui delle stragi di mafia, degli omicidi feroci perpetrati a danno di fedeli servitori dello Stato, dei traffici illeciti e dei sequestri di persona, in quella che si potrebbe definire una vera e propria guerra che il crimine organizzato porta avanti contro lo Stato.

Partendo dalla ricostruzione storica degli eventi delittuosi che hanno contrassegnato la battaglia dello Stato contro la “ndrangheta”, a partire dal “summit” di Montalto del 26 ottobre 1969 fino ai giorni nostri, verranno analizzate le profonde cause culturali e forse anche antropologiche che hanno permesso lo sviluppo e la pervasività di tale fenomeno criminale, per arrivare alla constatazione che la ‘ndrangheta non è solo un’emergenza criminale circoscritta alla dimensione calabrese, ma costituisce, purtroppo, un fenomeno che, a livello nazionale, ha investito pesantemente la società, la politica, la pubblica amministrazione e il sistema economico-produttivo del nostro Paese.

#incipitsistemacomunicazione